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Controllo di vicinato
Entrano in azione
i primi volontari

Via Quarta Armata a San Vito, uno dei quartieri scelti per il test
Via Quarta Armata a San Vito, uno dei quartieri scelti per il test
Via Quarta Armata a San Vito, uno dei quartieri scelti per il test
Via Quarta Armata a San Vito, uno dei quartieri scelti per il test

I cellulari al posto delle pistole e dei manganelli, l’occhio attento anziché le telecamere.

A Bassano la lotta alla criminalità parte dai cittadini. Ne è convinta l’Amministrazione Poletto, pronta a dare il via il primo ottobre al “controllo di vicinato”.

Si tratta di un nuovo progetto per la sicurezza della città, il primo del genere in Provincia di Vicenza, tanto che è stato sottoposto al ministero dell’Interno. Ottenuta l’approvazione, il sindaco ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il prefetto di Vicenza Umberto Guidato e ora si può finalmente partire. Praticamente, il progetto consiste nel conferimento del ruolo di “sentinella” del territorio ad alcuni cittadini.

Questi continueranno la loro vita di sempre, ma presteranno particolare attenzione a ciò che accade nel proprio quartiere. In sostanza, avranno il compito di segnalare eventuali soggetti, movimenti o auto sospette.

A dirigere questi gruppetti sarà un coordinatore, che avrà un filo diretto con le forze dell’ordine. Tre i quartieri cittadini dove partiranno le attività: San Marco, San Michele e San Vito.

Tre zone che sono state vagliate dalle forze di polizia e che hanno già raccolto la disponibilità di alcuni cittadini: una decina per quartiere, che avrà il compito di contribuire sorvegliare il vicinato.

Nulla da spartire, comunque, con le “ronde” di padana memoria. Qui si tratta di un’attività di monitoraggio che non prevede giri di perlustrazione lungo ii quartieri. Anzi, condizione fondamentale per la riuscita del progetto è l’assoluto anonimato delle “sentinelle”, che dovranno essere rigorosamente “in borghese”.

«Non ci saranno divise - spiega l’assessore alla sicurezza di Bassano Angelo Vernillo - o segni di riconoscimento. I partecipanti saranno appositamente formati, ma i loro nomi non saranno divulgati, non ci saranno elenchi o altro: si conosceranno tra loro e saranno noti solo a quanti collaborano al progetto».

Con questa iniziativa, insomma, l’Amministrazione intende valorizzare la collaborazione con i cittadini, i quali, allo scopo di contribuire all’innalzamento degli standard di sicurezza della comunità, potranno fornire ogni informazione ritenuta utile ai fini preventivi e repressivi, interloquendo con le forze di polizia.

«Il progetto - sottolinea l’assessore alla sicurezza Vernillo - mira a incrementare le condizioni di sicurezza di alcuni quartieri, valorizzando percorsi di cittadinanza attiva e di partecipazione diretta dei cittadini alla cura del proprio territorio, nell’ottica di accrescere ulteriormente la percezione di sicurezza».

La Giunta, dal canto suo, s’impegnerà a promuovere campagne di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini, ad implementare gli impianti di videosorveglianza e ad attivare una specifica formazione per i gruppi che collaboreranno in maniera fattiva al progetto.

Dopo i primi sei mesi di attività verrà effettuata un’analisi con il prefetto di Vicenza: in caso di esiti positivi e di reali necessità potranno essere coinvolte anche altre zone della città.

Enrico Saretta

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