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Contro le donne violenze in crescita 150 casi da gennaio

In aumento i casi di violenze domestiche sulle donne
In aumento i casi di violenze domestiche sulle donne
In aumento i casi di violenze domestiche sulle donne
In aumento i casi di violenze domestiche sulle donne

Il più delle volte non servono pistole o coltelli: bastano le botte, le mani attorno alla gola e i colpi inferti in testa, là dove è più difficile vederne gli effetti o riconoscere le tracce della brutalità. Ben lungi dall'essere sconfitta, la violenza di genere continua a riempire le cronache e i pronto soccorso. Di pari passo, tuttavia, cresce la consapevolezza e sempre più vittime decidono di farsi aiutare. A dirlo è Maria Pia Mainardi, referente dell'associazione Spazio Donna, che gestisce nel territorio cinque sportelli antiviolenza e da anni si occupa delle donne che subiscono maltrattamenti e abusi. In occasione della presentazione ufficiale delle iniziative e della grande marcia organizzata dal coordinamento delle associazioni femminili per il 25 novembre - giornata internazionale contro la violenza sulle donne – la portavoce del sodalizio ha riassunto in cifre la portata del fenomeno nell'ambito locale. «Da gennaio ad oggi – ha rivelato - si sono già contati circa 150 accessi ai nostri sportelli». Una quarantina in più rispetto alle 106 nuove richieste registrate in tutto il 2017. «Quest'anno la quota 106 l'abbiamo raggiunta nel mese di giugno – ha aggiunto Mainardi -. Ciò significa da un lato che la violenza è in aumento, come indicano le statistiche, ma anche che la capillarità dei servizi messi a disposizione nei vari paesi del nostro mandamento ha permesso a molte donne di conoscerci e di farsi avanti. A chiedere aiuto sono in genere le italiane (nel 65 per cento dei casi) di età compresa tra i 35 e i 45 anni. Nel 2017 tuttavia abbiamo avuto ben 4 casi ultrasettantenni. Di solito vengono da noi quando la situazione diventa insostenibile. Da quando abbiamo attivato la collaborazione con i Pronto soccorso, spesso sono gli infermieri a chiamarci». Il grande lavoro di sensibilizzazione e di coordinamento degli interventi di supporto e accoglienza svolto nel territorio dalle associazioni femminili, dalla Conferenza dei sindaci e dall'Ulss sta quindi cominciando a dare i suoi frutti e, anzi, sta diventando un esempio da seguire. «Il nostro protocollo antiviolenza – ha sottolineato l'assessore ai servizi sociali del Comune di Bassano Erica Bertoncello – è stato fatto proprio dalla Regione». Negli ultimi anni inoltre Spazio donna è riuscita ad attivare punti di ascolto e accoglienza(a Valstagna, Marostica, Tezze, Cassola e Bassano grazie ai quali sta raggiungendo moltissime donne in difficoltà: persone che, proprio per la vicinanza territoriale del servizio offerto, hanno avuto la possibilità di farsi aiutare. «Ancora non siamo riuscite invece ad aprire uno sportello ad Asiago – ha chiuso, con una nota di rammarico Mainardi -. Lì ci dicono che non esiste questo fenomeno e non siamo riuscite a sfondare». •

Caterina Zarpellon

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