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«Colceresa? Meglio Marostica»

Il municipio di Pianezze
Il municipio di Pianezze
Il municipio di Pianezze
Il municipio di Pianezze

Se nel 1980 servì il referendum perché Pianezze dicesse di no alla fusione Colceresa questa volta non servirà andare alle urne. Queste, almeno, sono le intenzioni del sindaco di Pianezze, Luca Vendramin, che continua a ripetere la contrarietà della sua Amministrazione e del consiglio comunale all’ipotesi.

«Come Amministrazione - ribadisce il sindaco di Pianezze - teniamo a far funzionare l’Unione Montana esprimendo al massimo le potenzialità che questa può produrre».

Contrariamente ai suoi colleghi di Mason e Molvena, che hanno sottolineato alcune problematiche all’interno dell’Unione Montana, Vendramin crede fermamente nel progetto ipotizzando di unire anche i servizi tecnici o il servizio di raccolta rifiuti. «Aumenterebbe la specializzazione – ha spiegato Vendramin – e Marostica si è sempre dimostrata collaborativa nei confronti dei tre Comuni. I servizi negli anni sono migliorati e credendoci possono migliorare ulteriormente».

Per l’Amministrazione comunale di Pianezze, però, il no alla fusione è motivato anche da ragioni storiche.

«Fino alla fine del 1800 – ricorda Vendramin – Pianezze era frazione di Marostica e da sempre la popolazione gravita su Marostica per comodità logistiche: negozi, banche e servizi». Non vanno dimenticati, però, alcuni episodi storici che nel ‘900 videro la cittadinanza opporsi al ritorno con Marostica sacrificando parte dei loro averi.

Tuttavia, il presente sembra molto diverso. «Il consiglio comunale - ha spiegato il sindaco di Pianezze - ha fatto delle valutazioni e ritiene che un Comune sotto i 15 mila abitanti non avrebbe molto senso. Quella delle fusioni è una moda che va valutata caso per caso e noi non vediamo l’urgenza di fare la fusione. Prima di cancellare una comunità vogliamo credere nell’Unione Montana e, come alternativa, ipotizziamo una fusione a 4, con Marostica».

Altro tema, che sta spingendo l’Amministrazione a mantenere la municipalità, riguarda i servizi. «Una eventuale fusione - spiega Vendramin - porterebbe all’eliminazione dello sportello bancario e dello sportello postale, due servizi essenziali per i cittadini. Inoltre, i nostri ragazzi continuerebbero a frequentare le scuole medie di Marostica e non quelle del nuovo Comune».

Secondo i calcoli di Pianezze, nemmeno l’aspetto economico porterebbe vantaggi.

«Prendendo il contributo 2010 e aumentandolo del 40 % che è l’incentivo per la fusione - afferma Vendramin - si arriverebbe a 92 mila euro in più all’anno per 10 anni. Con queste cifre il gioco non vale la candela».

La convinzione è che anche i cittadini siano convinti della scelta dell’Amministrazione di Pianezze.

«In democrazia gli eletti rappresentano i cittadini e crediamo di essere in sintonia con loro - afferma Vendramin -. Il Consiglio è unanime nel dire no alla fusione».

La collaborazione con Mason e Molvena, almeno nelle intenzioni, continua.

«I servizi con gli altri due comuni - conclude - non sono mai stati messi in discussione. Mason e Molvena hanno tutto insieme e per loro ha molto senso fare la fusione».

Luca Strapazzon

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