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Cicloamatore travolto
e scagliato fuori strada
È caccia all’auto pirata

Roberto Brotto, dirigente amministrativo dell’Ulss EuganeaLa bici trovata oltre il guardrail, lungo la provinciale in Val Ceccona. Il corpo era a pochi metri. RIGONI
Roberto Brotto, dirigente amministrativo dell’Ulss EuganeaLa bici trovata oltre il guardrail, lungo la provinciale in Val Ceccona. Il corpo era a pochi metri. RIGONI
Roberto Brotto, dirigente amministrativo dell’Ulss EuganeaLa bici trovata oltre il guardrail, lungo la provinciale in Val Ceccona. Il corpo era a pochi metri. RIGONI
Roberto Brotto, dirigente amministrativo dell’Ulss EuganeaLa bici trovata oltre il guardrail, lungo la provinciale in Val Ceccona. Il corpo era a pochi metri. RIGONI

Un corpo esanime tra l'erba alta. A pochi metri di distanza, una bicicletta accartocciata con la ruota posteriore deformata. Un guardrail senza evidenti segni di impatto. E, a terra, uno specchietto retrovisore rotto. E’ la scena dell’incidente costato la vita a Roberto Brotto, 50enne di Pozzetto di Cittadella, dirigente amministrativo dell'ex Ulss 15 Alta Padovana, ora confluita nell’Ulss 6 euganea. L’uomo è stato travolto da un’auto il cui conducente si è poi allontanato. I carabinieri di Lusiana ritengono di essere vicini all’identificazione del pirata della strada.

Brotto era partito lunedì mattina da casa con la sua bici da corsa per un giro verso Conco e Lusiana. Verso le 10.40 ha inviato un messaggino telefonico alla sorella assicurando che sarebbe rientrato per pranzo. Da quel momento non ha più dato notizie.

Trascorsa l'ora di pranzo e passate alcune ore dal suo previsto rientro, la famiglia ha iniziato a preoccuparsi. Ha sospettato che l'uomo avesse avuto un guasto o una foratura. E sapendo che la zona è poco coperta dalla rete dei cellulari ha atteso il rientro del congiunto. Verso sera però l'attesa si è trasformata in preoccupazione, tanto da dare l'allarme al 112 che ha girato la segnalazione ai carabinieri della stazione di Lusiana. Dal momento che le prime perlustrazioni non hanno dato esito, sono stati coinvolti nelle ricerche sia i carabinieri forestali sia i vigili del fuoco sia i volontari del soccorso alpino. Con l'oscurità, e dopo che le ricognizioni lungo le strade della zona erano rimaste infruttuose, i soccorritori hanno deciso di rinviare le ricerche all’indomani. E così ieri mattina oltre 20 persone si sono impegnate battendo palmo a palmo, a piedi, tutte le possibili strade che l'uomo poteva aver scelto da località Lebele, l’ultima zona dove i carabinieri hanno verificato che il suo cellulare si è agganciato alla cella telefonica. Sono state ispezionate le zone di Val Lastaro, di Rubbio, di Conco a monte e, a valle, quelle di Crosara, Vallonara e San Floriano. In tutti i casi, nessun esito.

Le squadre si sono riunite per ridefinire le zone di ricerca e setacciare a piedi ogni strada e stradina che si dirama da località Lebele. Ognuna ha preso in gestione una particolare area da controllare. Dopo la seconda assegnazione di zone allargate rispetto alle precedenti, alle 10.25 alcuni ciclisti che percorrevano la strada di Val Ceccona hanno attirato l'attenzione dei vigili del fuoco, che stavano giungendo a piedi, per segnalare la presenza di una bici finita fuori strada. A una decina di metri dal mezzo, parzialmente nascosto dall’intrico delle piante, ecco il corpo senza vita di Brotto.

Dopo aver isolato la zona è toccato ai carabinieri effettuare i rilievi del caso. Il pubblico ministero di Vicenza Blattner si è recato personalmente sul posto e quindi le operazioni sono durate diverse ore prima della rimozione del cadavere. Le indagini hanno puntato subito sull’ipotesi dell’omicidio stradale e della fuga del pirata della strada. Ipotesi confermata dal ritrovamento dello specchietto. Ieri sera, i carabinieri ritenevano di aver raccolto indizi gravi e concordanti nei confronti di un automobilista. Nelle prossime ore sono attesi gli sviluppi.

Gerardo Rigoni

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