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Chiusura scattata
Sul ponte malato
transenne e timori

Le impalcature che consentiranno la rimozione dei coppiCosì si presentava a ieri mattina il Ponte degli Alpini: resterà chiuso a ogni passaggio per dieci giorni FOTO CECCON
Le impalcature che consentiranno la rimozione dei coppiCosì si presentava a ieri mattina il Ponte degli Alpini: resterà chiuso a ogni passaggio per dieci giorni FOTO CECCON
Le impalcature che consentiranno la rimozione dei coppiCosì si presentava a ieri mattina il Ponte degli Alpini: resterà chiuso a ogni passaggio per dieci giorni FOTO CECCON
Le impalcature che consentiranno la rimozione dei coppiCosì si presentava a ieri mattina il Ponte degli Alpini: resterà chiuso a ogni passaggio per dieci giorni FOTO CECCON

È quasi difficile crederci. Dopo più di un anno di contenziosi e polemiche, vedere i primi operai al lavoro sul Ponte degli Alpini sembra una visione. Invece, è tutto vero. Ieri i bassanesi fin dal primo mattino si sono trovati le transenne ai due ingressi del ponte. Tutto chiuso, vietato l’accesso. Impossibile raggiungere Angarano dal centro storico, e viceversa.

Gli operai della ditta Euro Edile di Paese, incaricata del montaggio dei ponteggi, sono arrivati alle 6 e hanno scaricato direttamente sul monumento tutti i materiali. Dopodiché si sono messi al lavoro per allestire le impalcature che consentiranno ai tecnici della Nico Vardanega di iniziare la rimozione dei coppi dal soffitto, cosa che consentirà di alleggerire il ponte in modo tale da rendere il restauro più agevole.

Insomma, fino a qui tutto bene. L’entusiasmo deve però fare i conti anche con la difficoltà del cantiere e con la situazione in cui si trova il ponte stesso. Tra le principali criticità, infatti, il degrado degli infissi in legno e, soprattutto, lo stato in cui si trovano i piloni di sostegno. L’andamento delle stilate evidenzia in modo significativo le deformazioni del ponte e il cedimento delle travi di soglia, che si trovano sott’acqua. Queste ultime, in particolare, sono interessate da vere e proprie rotture in corrispondenza dei punti di appoggio alle stilate, causate anche dalla grave marcescenza del legno.

Non è in condizioni migliori l’impalcato del ponte, dove si stanno manifestando infiltrazioni d’acqua e il legno sta marcendo. Il risultato è un monumento che definire malconcio è un eufemismo.

Ora il ponte resterà chiuso per dieci giorni. Dopodiché il passaggio sarà garantito da due corsie laterali (andata e ritorno). Contemporaneamente alla rimozione dei coppi, la ditta Vardanega predisporrà il piano di accesso all’alveo del Brenta, necessario per la ristrutturazione delle stilate. Sta prendendo sempre più piede l’ipotesi dell’accesso al fiume da sud, e cioè da via Macello. Proprio in queste ore, infatti, l’azienda di Possagno ha spedito una nota alla ditta Belfiore di Nove per spiegare che probabilmente non avrà granché bisogno dell’isolotto Pusterla, che al momento è proprio nelle disponibilità della ditta novese che qui intende costruire una centralina idroelettrica. La comunicazione è arrivata in risposta a una diffida che la stessa azienda di Nove le ha spedito nei giorni scorsi.

Resta in piedi invece il contenzioso tra Comune e ditta Belfiore. Come noto, l’Amministrazione ha presentato ricorso contro la centralina, che è stata autorizzata dalla Regione.

Intanto, però, l’iter per l’avvio dell’opera è proseguito e la ditta di Nove ha ottenuto l’espropriazione delle aree sull’isolotto che le servono per la costruzione della centralina, perché si tratta di un impianto ritenuto di interesse pubblico. L’amministrazione sta valutando se opporsi presso il tribunale superiore delle acque di Roma.

Enrico Saretta

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