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Centro di coordinamento di Protezione civile È scontro con Vicenza

Alcuni degli edifici dell’ex complesso militare   Una veduta dell’ex caserma Fincato. In progetto c’era un centro di formazione di Protezione civile. CECCON
Alcuni degli edifici dell’ex complesso militare Una veduta dell’ex caserma Fincato. In progetto c’era un centro di formazione di Protezione civile. CECCON
Alcuni degli edifici dell’ex complesso militare   Una veduta dell’ex caserma Fincato. In progetto c’era un centro di formazione di Protezione civile. CECCON
Alcuni degli edifici dell’ex complesso militare Una veduta dell’ex caserma Fincato. In progetto c’era un centro di formazione di Protezione civile. CECCON

Era stata lanciata un anno e mezzo fa come centro di coordinamento e alta formazione della Protezione Civile, oggi rischia la “retrocessione” a polo di interesse locale, a favore di Vicenza. È l’ex caserma “Fincato” di S. Vito: un tempo installazione militare, in seguito magazzino comunale e da un paio d’anni al centro di un progetto di riqualificazione che ha tra i promotori più convinti lo Iuav di Venezia. E che aveva ottenuto anche la benedizione dell’allora presidente della Provincia, il dem Achille Variati, arrivato a Bassano alla fine del 2017 per dare l’imprimatur al progetto. La Fincato doveva diventare una sorta di “scuola ufficiali” nazionale per quadri e dirigenti della Protezione Civile, consolidando la transizione dell’ente verso una professionalizzazione più marcata. Professionalizzazione necessaria, tra le altre cose, di fronte alle conseguenze sempre più evidenti del cambiamento climatico. Nel frattempo, a Vicenza la maggioranza è cambiata, la Provincia non ha più il Pd ai vertici e il nuovo sindaco (e presidente provinciale), Rucco, ha visto nel progetto un’opportunità. Da qui il dibattito sul possibile cambio di sede del centro di alta formazione, da Bassano a Vicenza. «Non si dovrebbe neanche discutere - si accende l’assessore alla protezione civile, Roberto Campagnolo-: il nostro è l’unico progetto accompagnato da una serie approfondita di studi di carattere economico, geologico e viabilistico, e tutte le indagini svolte dicono che Bassano, segnatamente la caserma Fincato, è il luogo ideale». La città è a metà strada tra Verona e Belluno e con la Pedemontana dovrebbe diventare facilmente raggiungibile. In più, sulla Fincato sono già stati fatti investimenti. «C’è un milione di euro già stanziato – riprende Campagnolo – per rendere antisismiche le palazzine. I lavori sono partiti e a questo punto non si torna indietro. In più c’è una collaborazione già avviata con lo Iuav di Venezia, una delle università in Italia che più stanno lavorando sulle emergenze ambientali e sui cambiamenti climatici». In teoria, quindi, Bassano ha tutte le carte in regola, in pratica il diverso peso, non solo politico, di Vicenza potrebbe cambiare destinazione al progetto. «Se succederà – commenta Campagnolo – non ci farà certo piacere ma il lavoro già portato a termine non andrà buttato». In particolare, l’area resterà funzionante come centro di coordinamento territoriale e come centrale operativa delle forze dell’ordine. «Su questo fronte – chiude l’assessore – in pochi anni la nostra città è diventata il fulcro di un territorio nel quale risiedono circa 200 mila persone. E, di fronte a numeri come questi, l’organizzazione delle polizie locali deve essere sempre più articolata. Della “Fincato” come possibile punto di coordinamento e comando si parla da alcuni anni, se non sarà il centro di alta formazione per la Protezione Civile, potrà comunque essere un nodo fondamentale della futura rete intercomunale». •

Lorenzo Parolin

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