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Centralina di via Pusterla Il Comune fa ricorso «È cambiato il progetto»

Enrico Saretta S’infiamma lo scontro tra l’Amministrazione e la ditta Belfiore 90 di Nove. Tra le due è in corso un contenzioso al tribunale superiore delle acque di Roma. L’azienda infatti ha ottenuto il via libera dalla Regione per la costruzione di una centralina idroelettrica a monte del Ponte degli Alpini. Un progetto che l’Amministrazione ha sempre osteggiato, in particolare perché teme che possa pregiudicare il cantiere di restauro del Ponte degli Alpini e tutta la zona che gravita attorno al monumento palladiano. Ora la Belfiore ha depositato alla cancelleria del tribunale romano della nuova documentazione attinente alla fase esecutiva del progetto di realizzazione della centralina idroelettrica. Per il Comune, i nuovi elaborati «vanno a modificare notevolmente sia le premesse idrogeologiche e geotecniche del progetto sia le tecniche realizzative». La nuova documentazione è stata ammessa nel processo: la prima udienza doveva svolgersi in dicembre, ma è stata poi rinviata ad aprile. Ecco quindi che l’Amministrazione ha presentato un ricorso autonomo contro la nuova documentazione avanzata dalla Belfiore. A rappresentare il Comune sarà l’avvocato di San Martino di Lupari Pierfrancesco Zen, che riceverà un compenso pari a 8.861 euro. L’Amministrazione ritiene la nuova costituzione in giudizio fondamentale in particolare per salvaguardare il contesto storico che si sviluppa attorno al Ponte degli Alpini. «In sostanza - spiega l’assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo - l’azienda ha presentato al Tribunale delle Acque un progetto un po’ difforme rispetto a quello già approvato in sede di conferenza dei servizi. Inoltre, hanno aggiunto una nuova relazione di parte nella quale un esperto scrive che l’opera non metterebbe a repentaglio la tenuta statica degli edifici circostanti e in particolare del Castello». Il problema, a detta dell’assessore Campagnolo, è che quest’ultima questione non sarebbe stata affrontata durante la conferenza dei servizi. «Adesso invece, a procedimento già approvato - afferma Campagnolo - la ditta aggiunge questa nuova relazione. Sarebbe stato più logico affrontare il problema della staticità degli edifici in sede di conferenza dei servizi, come espressamente richiesto dalla Soprintendenza». Il Comune sta inoltre pensando di affidare un incarico a un professionista per valutare la nuova documentazione progettuale presentata dall’azienda. La spesa, afferma l’assessore Campagnolo, si aggirerà sui 2-3 mila euro. La ditta di Nove però è pronta ora a dare battaglia. Basti pensare che per supportare le sue istanze ha chiamato nientemeno che l’ex sindaco di Venezia, l’avvocato Giorgio Orsoni. Il legale affiancherà l’avvocato Angelo Pozzan di Mestre. «Non abbiamo modificato il progetto in alcun modo - si difende il progettista della centralina, l’architetto Piercarlo Comacchio -. Abbiamo soltanto presentato le tecniche di realizzazione dell’opera, come i dettagli sugli scavi e le fondamenta. Inoltre, per quanto riguarda la staticità degli edifici, il progetto è stato approvato dal Genio civile, come stabilito in sede di conferenza dei servizi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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