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Centinaia dall’esorcista
«Il Demonio è tra noi
Lo scaccio con l’amore»

Il santuario della “Protettrice dei malati nel corpo e nello spirito”Una scena tratta dal film “L’esorcista”. Padre Dino Battiston tratta centinaia di casi. ARCHIVIOPadre Dino Battiston, 78 anni, è dal 2000 un esorcista ufficiale della Diocesi di Vicenza
Il santuario della “Protettrice dei malati nel corpo e nello spirito”Una scena tratta dal film “L’esorcista”. Padre Dino Battiston tratta centinaia di casi. ARCHIVIOPadre Dino Battiston, 78 anni, è dal 2000 un esorcista ufficiale della Diocesi di Vicenza
Il santuario della “Protettrice dei malati nel corpo e nello spirito”Una scena tratta dal film “L’esorcista”. Padre Dino Battiston tratta centinaia di casi. ARCHIVIOPadre Dino Battiston, 78 anni, è dal 2000 un esorcista ufficiale della Diocesi di Vicenza
Il santuario della “Protettrice dei malati nel corpo e nello spirito”Una scena tratta dal film “L’esorcista”. Padre Dino Battiston tratta centinaia di casi. ARCHIVIOPadre Dino Battiston, 78 anni, è dal 2000 un esorcista ufficiale della Diocesi di Vicenza

La canonica è una casetta modesta ma curata. Sotto il portico svettano panciute piante grasse, le due più alte sembrano fare da guardia all’ingresso. Padre Dino Battiston, 78 anni, guida spirituale del santuario mariano di Scaldaferro, apre lentamente il portonicno in legno scuro. Un prete come tanti? Non proprio: è uno dei pochi esorcisti riconosciuti dal Vaticano. Ha l’aspetto compito di un maestro al primo giorno di scuola. Nell’aria c’è odore di minestrone. Sui mobili del salotto, sopra i centrini fatti a mano dalle signore della frazione, volantini, immagini di Maria, fiori freschi.

LA STANZA. Nel piano interrato, accanto alla camera utilizzata come biblioteca, c’è una stanza con solo un lettino al centro e un crocifisso appeso al muro. Lì padre Dino scaccia il Diavolo dal corpo delle persone; lì, insieme ai suoi aiutanti, a volte anche con il necessario sostegno di medici, pratica centinaia di esorcismi, anche al ritmo di quattro al giorno.

LA MISSIONE. Parla con reticenza dell’incarico affidatogli nel 2000 a Monte Berico dal vescovo Nonis. Erano passati pochi mesi dal suo trasferimento a Scaldaferro, al santuario della Madonna protettrice dei malati nel corpo e nello spirito: un fazzoletto di terra all’incrocio di quattro Comuni, che quasi non compare nemmeno nelle carte geografiche. «La convinzione che il Male non esista è la più potente arma che il Demonio utilizza - inizia a spiegare -. Nel mondo c’è tantissima sofferenza. Le persone si sentono sole, perdono la strada, allora si attaccano alle cose materiali, al denaro, vengono impestate dall’invidia e dall’odio. E’ questo il primo sintomo del Male».

GLI INIZI. I casi di possessione demoniaca sono in aumento, padre Dino fatica a seguire tutti quelli che arrivano al santuario per chiedere il suo aiuto. Quando gli è stato affidato l’incarico non era certo di essere all’altezza. «Allora mi sono rivolto alla Madonna, le ho detto che se era questo che voleva accettavo a cuore aperto, ma che non avrei fatto nulla per “pubblicizzare” la cosa: ci doveva pensare lei». E “Lei” non ci ha messo molto. «Dopo poco tempo - racconta - un uomo è entrato nel santuario per pregare. Aveva il viso contorto dalla rabbia, lo sguardo vuoto e inasprito da sentimenti che con l’amore non avevano nulla a che fare. Ho capito subito. Gli ho detto che se aveva bisogno di me io c’ero. E’ stato il mio primo esorcismo, a quello si sono succeduti altri due casi, tra i più difficili che ho seguito».

I SEGNALI. «Accade di tutto: alcuni posseduti, durante la recita dell’Ave Maria, si contorcono, sbraitano, bestemmiano, vomitano sangue, restano ustionati dall’acqua santa. Per fortuna mia madre mi ha fatto forte di stomaco. Tentano anche di aggredirci. Hanno una forza immane, serve fare attenzione». Padre Dino è il primo a pretendere verifiche oggettive. «A chi vuole il mio aiuto, prima di tutto chiedo di sottoporsi a controlli psichiatrici e medici. Accetto solo quando le verifiche danno esiti negativi: allora è chiaro che il Demonio ha preso la persona».

LA VOLONTÀ. C’è una condizione fondamentale: «I posseduti devono voler combattere - spiega -, a volte la lotta dura qualche mese, ma può perpetuarsi anche per anni. Tutti mi chiedono quando finirà, la mia risposta è sempre che non lo so. Poi raccomando di continuare a seguire la via indicata da Gesù: praticare il bene disinteressato, l’amore incondizionato, pregare e confessarsi. Se cedono, il Male si ripresenta e la battaglia ricomincia daccapo. E non sempre si vince».

I MEZZI. Che canali usa il male? «Nessuno è immune - continua padre Dino -. Ho seguito casi di neonati attaccati dal maligno per malefici mandati ai genitori». Quindi Satana ci può essere anche “inviato”? «Certo, attraverso maledizioni o congiure realizzate con l’aiuto di maghi. Il Veneto pullula di figure ambigue che promettono “miracoli” in cambio di denaro. Molti sono ciarlatani, persone subdole relativamente innocue, altri invece sono potenti e di quelli c’è da aver paura».

MARIA. Ma Satana di chi ha paura? «Di Maria - conclude -, chi è posseduto non riesce a pronunciare il suo nome, si contorce, sbraita a sentirlo. Il male sa che con lei non vincerà mai. E’ troppo pura, potente come ogni madre che fa di tutto per proteggere i suoi figli». Sono già le 4 del pomeriggio, padre Dino è in ritardo per le confessioni: «L’ascolto è uno degli antidoti al male, raccomando a tutti di ascoltarsi e ascoltare di più chi si ama: Il Diavolo non sopporta quando ci vogliamo bene davvero e gratis. Lo indebolisce. Adesso lo sapete».

Francesca Cavedagna

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