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Capannone in fiamme
È strage di galline
Azienda in ginocchio

Gli idranti usati dall’alto contro l’incendio FOTO VIGILI DEL FUOCO Nell’immagine fornita di vigili el fuoco, il capannone della ditta Quaresima devastato dalle fiamme
Gli idranti usati dall’alto contro l’incendio FOTO VIGILI DEL FUOCO Nell’immagine fornita di vigili el fuoco, il capannone della ditta Quaresima devastato dalle fiamme
Gli idranti usati dall’alto contro l’incendio FOTO VIGILI DEL FUOCO Nell’immagine fornita di vigili el fuoco, il capannone della ditta Quaresima devastato dalle fiamme
Gli idranti usati dall’alto contro l’incendio FOTO VIGILI DEL FUOCO Nell’immagine fornita di vigili el fuoco, il capannone della ditta Quaresima devastato dalle fiamme

Sembra esserci un guasto all’impianto elettrico della ventilazione, all’origine del devastante incendio che ieri mattina ha completamente distrutto gli oltre 3 mila metri quadri del capannone avicolo della famiglia Quaresima, noti allevatori di Mason Vicentino. Erano quasi le 5.30 quando Ivan Quaresima, titolare insieme al fratello Gianni dell’azienda agricola di via Colombare, è stato svegliato dai primi crepitii del rogo. L’allarme è scattato immediatamente. I fratelli, che abitano nella vicina fattoria, sono accorsi al capannone nuovo di zecca, costruito appena sei mesi fa, dove erano accolte quasi 80 mila galline da uova.

Quando Ivan ha aperto i portelloni d’accesso si è trovato di fronte una fitta coltre di fumo nero, densissimo. Dietro al muro invalicabile le fiamme stavano cominciando a prendere corpo e potenza. Intervenire senza correre il pesante rischio di restare feriti o intossicati, era impossibile. Nel frattempo altri famigliari avevano già allertato la centrale operativa dei vigili del fuoco. In poco tempo a Mason sono arrivate le unità di Bassano, Vicenza e Schio, insieme ai volontari di Thiene, per un totale di 24 operatori e 9 automezzi.

Mentre alcune squadre si sono occupate di contenere le fiamme, che ormai avevano raggiunto svariati metri di altezza e coinvolto tutta la struttura, altri pompieri hanno impedito che l’incendio coinvolgesse un secondo capannone, di dimensioni inferiori, costruito nelle immediate vicinanze. La colonna di fumo, ancora prima dell’alba, era visibile da chilometri.

Alla fine lo spettacolo che la famiglia si è trovata di fronte è stato solo quello della più totale devastazione. Nel rogo sono morti quasi tutti i capi di pollame impiegati nella produzione di uova, che la ditta rivendeva alla Aia dallo scorso febbraio, quando era partita questa attività parallela. Gli operatori e i volontari intervenuti sono riusciti a salvare solo un centinaio di animali. I rilievi sono stati condotti anche dai carabinieri, poi dai tecnici dell’Ulss 7 e dell’Arpav, impegnati nella raccolta delle dispersioni che il rogo ha emesso nell’aria e nel terreno. Scongiurate ipotesi di inquinamento. Lo stabile, completamente inagibile, è stato posto sotto sequestro. I danni ammontano a circa 3 milioni di euro, coperti da assicurazione. Il lavoro dei vigili del fuoco è proseguito fino a sera.

Francesca Cavedagna

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