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Cantiere del Ponte Zattere tra le rive
faranno la spola

Zattere in transito sotto il Ponte degli Alpini.CECCONZattera in riva al fiume
Zattere in transito sotto il Ponte degli Alpini.CECCONZattera in riva al fiume
Zattere in transito sotto il Ponte degli Alpini.CECCONZattera in riva al fiume
Zattere in transito sotto il Ponte degli Alpini.CECCONZattera in riva al fiume

Traghettare i visitatori da una sponda all’altra del fiume Brenta durante il cantiere del Ponte degli Alpini, trasformando il restauro in un’occasione per il rilancio della città.

È questa l’idea dell’Amministrazione Poletto per rendere i lavori del manufatto meno impattanti per l’immagine turistica di Bassano, mantenendo allo stesso tempo una tradizione che vuole che ogniqualvolta il ponte sia interessato da un restauro venga introdotto un servizio di traghetto.

«Si faceva nei secoli scorsi, perché non farlo anche oggi? - afferma l’assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo - Nella storia del ponte, infatti, ogni volta che si è svolto un restauro il primo atto amministrativo del governo cittadino consisteva nell’organizzazione di un servizio di trasporto dei passanti da una sponda all’altra del fiume, cosa che durava per diversi anni. Certo, oggi passare per il Ponte degli Alpini non è l’unico modo per attraversare la città, ma siamo convinti che un’iniziativa del genere possa essere senza dubbio ottima dal punto di vista turistico e allo stesso tempo potrebbe essere originale anche per gli stessi bassanesi».

Questo, in sostanza, lo spunto iniziale avuto dal Comune, ancora ai primordi dell’iter che avrebbe portato all’approvazione del progetto.

L’idea è rimasta in stand by fino a quest’estate, quando gli amministratori bassanesi si sono incontrati con il sindaco di Valstagna Carlo Perli, che si è dimostrato immediatamente interessato all’iniziativa. Tempo qualche mese, quindi, e il “gemellaggio” tra Bassano e Valstagna potrebbe tradursi in un revival delle zattere sul fiume.

«Gli zatterieri di Valstagna potrebbero tornare utili a questo scopo, come anche i canoisti bassanesi che già si sono dati molto da fare a favore del monumento - prosegue Campagnolo -. Il servizio di traghetto partirebbe dalla riva sotto palazzo Sturm, a sud del ponte. Zattere o canoe porterebbero turisti e visitatori fino all’altra sponda, all’altezza di via Macello. I termini del servizio devono essere ancora studiati nel dettaglio, così come eventuali profili di responsabilità e costi, ma l’idea di base è attivarlo soprattutto nei mesi estivi e non soltanto nei periodi di chiusura del Ponte degli Alpini. Anche perché il monumento non resterà chiuso per periodo prolungati duranti i cantieri. Anzi, per il 90 per cento dei lavori resterà percorribile».

Da qui, il tratto di fiume compreso tra il cosiddetto “Arcon” (il tratto di cascatelle appena a nord del Ponte) e il vecchio porto di Brenta potrebbe tornare ad animarsi com’era, sostanzialmente, fino ai primi anni ’60. E da un iter di restauro piuttosto tormentato potrebbe nascere un’opportunità.

Enrico Saretta

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