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Calcio locale nella bufera
per una frode di 2 milioni
Sono indagate 41 persone

Una pattuglia della guardia di finanza del comando provinciale di VicenzaUna partita di calcio del Rossano nel campionato 2012/13. FOTO STUDIO STELLA
Una pattuglia della guardia di finanza del comando provinciale di VicenzaUna partita di calcio del Rossano nel campionato 2012/13. FOTO STUDIO STELLA
Una pattuglia della guardia di finanza del comando provinciale di VicenzaUna partita di calcio del Rossano nel campionato 2012/13. FOTO STUDIO STELLA
Una pattuglia della guardia di finanza del comando provinciale di VicenzaUna partita di calcio del Rossano nel campionato 2012/13. FOTO STUDIO STELLA

Un giro di fatture false per due milioni di euro e ben 41 persone indagate. Una bufera giudiziaria si è abbattuta sul mondo sportivo e imprenditoriale bassanese. Nel mirino sono finite la gloriosa società dell’Us Rossano Calcio 2004 e importanti aziende del comprensorio, come la Wilier Triestina la Steda, rinomate anche a livello internazionale. L’inchiesta è condotta dalla procura di Vicenza e dalla guardia di finanza: nei giorni scorsi sono state condotte decine di perquisizioni tra il Bassanese e il Padovano che hanno portato al sequestro di parecchia documentazione contabile, ora al vaglio dei militari. Il sospetto degli inquirenti è che le fatture per operazioni inesistenti fossero finalizzate alla creazione di fondi neri e all’evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva.

Sul registro degli indagati è stato iscritto il nome del rossanese Roberto Graziotto, 60 anni, operaio in pensione, che per ben 19 anni è stato alla guida dell’Us Rossano Calcio 2004. La società ha cessato di esistere nel 2013, dopo aver raggiunto persino l’Eccellenza. Un vanto per tutto il mondo calcistico locale. Dalle sue ceneri è nata l’Asd Rossano Calcio, società estranea agli addebiti: la prima squadra milita in Prima categoria e vanta un ampio vivaio per i giovani calciatori. Sono indagati anche gli ex dirigenti Alfredo Degetto, 65 anni, pensionato, e Antonio Tessarolo, 63 anni, panettiere, entrambi rossanesi. A loro è contestata l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Agli altri è invece contestato l’utilizzo dei documenti falsi, punito dall’articolo 2 del decreto legislativo del 2000, ovvero la dichiarazione fraudolenta. Il sostituto procuratore di Vicenza, Silvia Gollin, ha indagato nomi di spicco dell’imprenditoria. Ci sono Andrea Gastaldello, 38 anni, di Rossano, titolare della Wilier Triestina spa, la storica azienda costruttrice di biciclette da corsa. Nei guai, ancora, anche Daniele Lago, 42 anni, residente a Bassano, titolare della Steda spa, un’azienda rinomata nel settore delle costruzioni con sede a Rossano e in Friuli. E, tra i bassanesi, sul registro degli indagati c’è pure il nome di Loris Gobbo, 51 anni, imprenditore, consigliere comunale a Rossano nelle file della Lega Nord.

Tra gli altri indagati ci sono numerosi artigiani, commercianti e piccoli imprenditori, oltre poi a otto padovani, per lo più della zona di Cittadella.

Tra loro c’è anche Antonio Bragagnolo, 59 anni, residente appunto a Cittadella, che oltre a essere un imprenditore è pure il presidente della Juventina Laghi, un’altra società di calcio che milita nei campionati dilettanteschi.

In queste settimane la consistente mole di materiale sequestrato dalla guardia di finanza sarà attentamente analizzato per tentare di ricostruire dettagliatamente gli illeciti contestati ai numerosi indagati nell’ambito delle sponsorizzazioni.

La notizia della maxi-inchiesta della guardia di finanza ha fatto ben presto il giro del mondo sportivo bassanese, destando parecchio scalpore.

Davide Moro

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