<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Caduta dalla scala Anziano muore davanti alla moglie

La vittima nei panni di Babbo Natale per i bambini della  materna
La vittima nei panni di Babbo Natale per i bambini della materna
La vittima nei panni di Babbo Natale per i bambini della  materna
La vittima nei panni di Babbo Natale per i bambini della materna

E’ morto l’altra sera in un tragico incidente domestico, sotto gli occhi della moglie, il Babbo Natale dei bimbi di Tezze. Mario Borso, 75 anni, era conosciutissimo in paese. Era anche un grande amico degli agenti della polizia locale Ne.Vi, che quasi ogni giorno chiamava a casa sua per offrire loro uno spuntino di fine turno. Un personaggio d’altri tempi, anima della comunità. L’incidente che lo ha ucciso è stato terribile nella sua banalità: una caduta dalla scala nel tentativo di entrare in casa dalla finestra per poi aprire la porta dopo che la moglie era rimasta chiusa fuori. Fino alle 20 di venerdì a casa di Mario Borso, pensionato di 75 anni, ex saldatore, residente in una villetta al civico 64 di via Marconi, nella frazione di Granella, si respirava aria di festa. Le luminarie, l’albero addobbato e il camino acceso, erano pronti per il dare il benvenuto al prossimo Natale. Mario, dopo cena, era andato nel vicino bar a fare le solite due chiacchiere con gli amici, per sorseggiare in compagnia l’ultimo caffè della giornata. Prima di uscire, come ogni sera, aveva sistemato qualche cassetta di legna da ardere fuori dalla porta. La moglie Bertilla ne ha avuto presto bisogno, così è uscita per fare scorta. Ma la porta si è chiusa dietro di lei. La donna ha quindi raggiunto il marito al bar: «Tesoro, mi sono chiusa fuori, vieni a spingere la porta: sei più forte di me e forse riesci ad aprirla». Mario, «che era abituato a fare tutto da solo, senza mai chiedere aiuto a nessuno, perché l’aiuto, a lui piaceva solo donarlo agli altri, non riceverlo», riferisce il figlio, ha detto alla moglie di non preoccuparsi, che avrebbe risolto il problema in due minuti. E’ tornato a davanti a casa, ha preso una scala a pioli che teneva all’esterno, l’ha appoggiata al muro e ha cominciato a salire per raggiungere la finestra del piano superiore, dalla quale sapeva che sarebbe riuscito a entrare senza particolari difficoltà. Era arrivato a circa tre metri di altezza quando ha perso l’equilibrio ed è piombato a terra, battendo violentemente la testa. E’ morto in pochi istanti, davanti agli occhi atterriti della consorte. Non c’è stato nemmeno il tempo di dare l’allarme, che è tornato a casa il figlio Ivan, l’ultimo di quattro fratelli: gli altri sono Fabrizio, Sabrina e Pamela. «Proprio quel pomeriggio ero andato a prendere il regalo per mio papà - racconta -, l’ultima cosa che gli ho detto è stata di non sbirciare in giro, perché al mio ritorno, in casa ci sarebbe stata nascosta una bella sorpresa per il suo natale». Il figlio ha capito subito che per suo padre non c’era più nulla da fare. Ha stretto forte a sé la mamma disperata, poi ha chiamato i soccorsi. I sanitari dell’ospedale San Bassiano hanno solo potuto constatare il decesso dell’anziano. In via Marconi sono arrivati anche i carabinieri, che hanno anche dato conforto alla famiglia. «Nostro papà era un uomo molto particolare - spiega Ivan, facendo fatica a trattenere le lacrime - voleva fare le cose solo a modo suo. Ma era di una generosità immensa. Prima di andare in pensione ha aiutato, anche economicamente, moltissime persone, senza mai volere nulla in cambio. Ogni anno andava a fare il Babbo Natale per i bimbi della scuola materna, comprava sacchi interi di caramelle, si metteva il suo costume rosso e gliele portava. Gli piaceva tantissimo vederli così felici». «Era anche un grande amico della polizia locale Ne.Vi - continua l’ultimogenito - Li chiamava spesso a casa nostra a fine turno, apparecchiava una bella merenda con sopressa, salumi e sottaceti, così che potessero rifocillarsi dopo le ore di lavoro». E’ per questo che anche il regalo che i figli gli avevano appena comprato, in realtà era qualcosa che il pensionato avrebbe presto donato. «Ero andato a prendere delle soppresse buone che sapevo voleva offrire agli amici - conclude Ivan -. Avevamo pensato di regalargli due ceste belle piene di affettati, per tutte le sue merende in compagnia». I funerali di Mario Borso sono stati fissati per le 15 di domani nella chiesa di San Pietro e Rocco, la stessa dove questa sera dalle 20 si terrà una veglia funebre. •

Francesca Cavedagna

Suggerimenti