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Boom spese legali
«In Comune serve
un pool di avvocati»

Il consigliere Roberto Marin
Il consigliere Roberto Marin
Il consigliere Roberto Marin
Il consigliere Roberto Marin

Comune “spendaccione” sul fronte delle spese legali. Negli ultimi cinque anni la spesa è quadruplicata, ha toccato quota 466 mila euro e per il capogruppo di “Impegno per Bassano”, Roberto Marin non c’è più tempo da perdere.

«È necessario mettere un freno a questa corsa – commenta -. Lo dicono i numeri: nel 2011 sono stati impegnati 102 mila euro, 115 mila nel 2012 e 116 mila nel 2013. Nel 2014 si è scesi a 90 mila, per risalire a 114 mila l’anno successivo. Per il 2016 il dato di bilancio dice 171 mila euro, che sarebbero già un aumento notevole, ma sommando le determine dirigenziali si arriva alla cifra record di 466 mila euro spesi tra avvocati e consulenti. In sostanza, ogni bassanese, dal neonato all'anziano "regala" 10 euro al Comune per le carte bollate».

Con l’entrata in vigore del “bilancio armonizzato” una parte delle somme può essere spalmata sul 2017 e oltre, ma per Marin è preoccupante la tendenza alla crescita dei costi.

«Al di là delle operazioni contabili – incalza - il fatto è che rispetto alla media degli ultimi cinque anni, la spesa, nel 2016 è cresciuta del 335 per cento, con l’area dei lavori pubblici e l’urbanistica a fare la parte del leone con 260 mila euro di stanziamenti».

Anche considerando gli interventi eccezionali (e il relativo strascico di spese legali) come i restauri del Ponte e la costruzione del polo museale S. Chiara, ce n’è a sufficienza per Marin per chiedere una revisione dell’attuale assetto degli uffici.

«In questi anni di grande attenzione ai costi, - chiude - tante aziende, dal più piccolo artigiano alla piccola media azienda, anche in assenza di ufficio legale interno, si sono organizzate, stipulando convenzioni con studi o associandosi con altre imprese.

Lo stesso deve fare il Comune, attivando finalmente un ufficio legale, con il compito specifico di prevenire il più possibile i contenziosi, o concertando con le associazioni di categoria delle linee guida per evitare che ricorsi e processi si trasformino in un bagno di sangue economico per le casse pubbliche. Parliamo di “Smart city”, “Città intelligente”, cominciamo noi a mettere sul piatto delle soluzioni intelligenti, senza scaricare sugli uffici colpe che sono solo di chi ha la direzione politica della macchina comunale».

Immediata la replica dell’assessore al bilancio, Angelo Vernillo.

«Il problema è noto – ribatte – e i numeri non si discutono. Dirò di più: ne abbiamo già parlato con il capogruppo di “Impegno” e siamo stati noi a fornire i dati. Credo che una delle soluzioni prospettate, l’apertura di un ufficio legale comunale, o in consorzio tra Comuni, sia più facilmente percorribile. Stiamo valutando anche l’ipotesi di stipulare convenzioni con studi legali, ma in questo caso le norme sui bandi pubblici fissano dei limiti che non possiamo superare. Resta che le spese legali sono per loro natura mobili: nel 2016 sono quadruplicate perché sono state avviate questioni complesse, come i restauri del Ponte, e perché sono arrivate alla fase cruciale questioni ricevute in eredità dall’Amministrazione. Sono certo che nei prossimi mesi torneremo sotto il livello di guardia, ma nel frattempo ci attrezzeremo per il futuro».

Lorenzo Parolin

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