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Black out continui
Lampioni spenti
San Vito ha paura

Via San Giovani Bosco, una delle strade spesso lasciate al buio
Via San Giovani Bosco, una delle strade spesso lasciate al buio
Via San Giovani Bosco, una delle strade spesso lasciate al buio
Via San Giovani Bosco, una delle strade spesso lasciate al buio

Una parte del quartiere è spesso al buio e in vista dell’inverno i cittadini chiedono garanzie sul funzionamento dei lampioni.

Gli ultimi furti in abitazione avvenuti quest’estate a San Vito spingono il comitato di quartiere a correre ai ripari e a chiedere interventi all’Amministrazione. Sul banco degli imputati sale prima di tutto l’illuminazione pubblica.

Da tempo, infatti, alcune aree del quartiere più popoloso di Bassano si trovano a dover passare la notte al buio. Colpa, come spiega il presidente del comitato rionale Ezio Calmonte, di un impianto di illuminazione vetusto, che salta spesso facendo calare il buio su alcune strade. Fortunatamente, l’intervento dei tecnici del Comune è sempre repentino, per cui spesso nel giro di poco tempo si riesce a ripristinare il tutto. Si tratta però ovviamente di soluzioni “tampone”, non definitive.

«Il problema è particolarmente pesante nella zona est di San Vito - spiega Calmonte - soprattutto nelle vie San Giovanni Bosco, Monte Rombon e Monte Canin. Qui capita che l’illuminazione pubblica salti anche 3-4 volte al mese, lasciando di conseguenza il quartiere al buio. Il disagio dipende dalla linea troppo vecchia».

Per spingere l’Amministrazione a intervenire, anche il gruppo di minoranza “Impegno per Bassano” ha preparato un’interpellanza.

«Molto spesso la zona rimane completamente all’oscuro per giorni, creando disagio e apprensione nella popolazione - scrivono i consiglieri Stefano Monegato, Roberto Marin e Federica Finco -. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che nell’area le linee, i pali e le centraline sono troppo vecchi. Inoltre, ci sono ancora molti collegamenti aerei risalenti a oltre 40 anni fa e del tutto inadeguati, probabilmente nemmeno a norma».

Il gruppo chiede all’Amministrazione di attivarsi immediatamente per risolvere l’annoso problema, prevedendo gli stanziamenti necessari. L’illuminazione, del resto, è fondamentale nell’ottica della percezione della sicurezza dei cittadini, soprattutto ora che le giornate si accorciano e che il rischio furti diventa purtroppo, più elevato.

I lampioni accesi, però, non sono l’unico strumento per contrastare l’odioso fenomeno dei furti nelle abitazioni. Proprio in questi giorni parte, infatti, anche a San Vito il progetto del controllo di vicinato.

E proprio su questo tema martedì si svolgerà un incontro tra il presidente Calmonte e i vertici delle forze dell’ordine cittadine. Nell’occasione, si parlerà dei compiti che avranno le nuove “sentinelle”, semplici cittadini che, armati soltanto di cellulare e dello sguardo vigile, avranno il compito di segnalare alle forze dell’ordine eventuali movimenti o personaggi sospetti.

Condizione fondamentale per la riuscita del progetto, primo del genere in Provincia. è l’assoluto anonimato delle “sentinelle”, che dovranno essere rigorosamente “in borghese”.

Non avranno quindi divise o segni di riconoscimento. Inoltre, saranno appositamente formate, ma i loro nomi non saranno divulgati.

Enrico Saretta

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