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Bar della marijuana,
è bufera sul Comune
«Controlli inesistenti»

La polizia con la sostanza stupefacente e le serre sequestrate nell’operazione Monte CrocettaFederica Finco (Impegno)
La polizia con la sostanza stupefacente e le serre sequestrate nell’operazione Monte CrocettaFederica Finco (Impegno)
La polizia con la sostanza stupefacente e le serre sequestrate nell’operazione Monte CrocettaFederica Finco (Impegno)
La polizia con la sostanza stupefacente e le serre sequestrate nell’operazione Monte CrocettaFederica Finco (Impegno)

La bufera si abbatte sul Monte Crocetta. All’indomani della scoperta da parte della polizia di una coltivazione di marijuana sul celebre locale panoramico di Bassano, le minoranze attaccano l’Amministrazione per i mancati controlli in quello che è a tutti gli effetti un edificio pubblico. Non basta a placarle il fatto che ora il sindaco Riccardo Poletto abbia dichiarato guerra all’attuale gestore Gianluca Galvan, arrestato con l’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

LA CAUSA. «Se non scatterà il sequestro del bar o il ritiro della licenza al gestore, come Amministrazione cercheremo il modo per fargli chiudere i battenti - attacca -. È inconcepibile che questa persona continui a esercitare il suo mestiere in un luogo pubblico dopo quello che ha fatto». Proprio il primo cittadino sarà quindi tra i più accesi sostenitori di una causa civile del Comune contro Galvan, di cui si discuterà martedì in Giunta e poi in una riunione con i capigruppo di maggioranza e minoranza. «Il suo comportamento - tuona il sindaco - ha provocato un danno troppo grave all’immagine di Bassano e ai cittadini».

LA POLEMICA. Per Federica Finco di Impegno per Bassano quanto accaduto è un fatto gravissimo, per il quale l’Amministrazione «deve assumersi ogni responsabilità». «È evidente che sono completamente mancati i controlli - attacca -. L’Amministrazione deve fare quindi una seria riflessione su cosa non è funzionato, perché non è concepibile che il Monte Crocetta sia diventato un posto dove avvengono cose del genere. L’ultima gestione ha lasciato molto a desiderare e ha completamente abbandonato la vocazione sociale del luogo, che un tempo era uno spazio di aggregazione per le associazioni». Mariano Scotton di Forza Italia rincara la dose. «Quando una persona affitta una casa, di solito si preoccupa che gli inquilini non facciano danni - tuona -. In questo caso, andava monitorata attentamente la situazione, considerato che si tratta di una struttura frequentata soprattutto da giovani».

AGLI ALPINI. Il consigliere regionale leghista Nicola Finco propone invece di consegnare il locale agli alpini. «Da tempo le penne nere di quartiere XXV Aprile chiedono una sede per le loro attività - afferma -. Già all’epoca dell’affidamento, come consigliere comunale avevo proposto questa soluzione. Si è preferito continuare ad affidare il monte a gestori che hanno contribuito soltanto a incrementare il degrado».

LA GESTIONE. Il Comune aveva emesso il bando per la gestione del bar del Monte Crocetta il 25 febbraio 2010. Gianluca Galvan ha partecipato alla gara assieme a un’altra decina di concorrenti, riuscendo a vincerla. Aveva presentato l’offerta che meglio rispondeva ai requisiti previsti dall’allora Amministrazione Cimatti, che miravano a una riqualificazione complessiva del Monte.

Allo stesso tempo, Galvan aveva presentato il maggior rialzo del canone d’affitto, che partiva da una base di 1800 euro mensili. Sembra però che il gestore non sia sempre riuscito a rispettare gli accordi. «Al nostro insediamento - riferisce l’assessore alle attività produttive Giovanni Cunico - Galvan risultava moroso per alcune mensilità. Dopodiché ha provveduto a regolarizzare la sua posizione».

Enrico Saretta

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