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Area Pengo, sì al nuovo
progetto commerciale
«Centro sfavorito e caos»

I tre enormi edifici che saranno abbattuti nell’ex area Morassutti  FOTO CECCONL’intervento di Mariano Scotton in consiglio comunale
I tre enormi edifici che saranno abbattuti nell’ex area Morassutti FOTO CECCONL’intervento di Mariano Scotton in consiglio comunale
I tre enormi edifici che saranno abbattuti nell’ex area Morassutti  FOTO CECCONL’intervento di Mariano Scotton in consiglio comunale
I tre enormi edifici che saranno abbattuti nell’ex area Morassutti FOTO CECCONL’intervento di Mariano Scotton in consiglio comunale

Scontro in consiglio comunale sul nuovo centro commerciale di via Capitelvecchio. La costruzione di una nuova grande struttura di vendita a poca distanza da “Il Grifone” non va proprio giù alle minoranze, che hanno parlato di «tradimento» da parte di Poletto e dei suoi rispetto alle promesse elettorali. L’altra sera, nell’ultima assemblea prima della pausa estiva, contro il progetto si è scagliata in particolare la consigliera di “Impegno per Bassano” Federica Finco.

Il progetto prevede la demolizione dell’Eurobrico, dell’ex sede della Banca di Credito Cooperativo e dell’ex utensileria Morassutti e la costruzione al loro posto di due strutture nuove da parte della ditta Pengo.

«Avete svolto una campagna elettorale praticamente contro “Il Grifone” e l’“Emisfero” - ha attaccato Finco - e adesso invece date il via libera a un nuovo centro commerciale in quella zona. Così non si favorisce il centro storico: gli stessi commercianti e pure i quartieri si sono opposti a questo progetto».

A preoccupare la consigliera è in particolare la situazione in cui verrà a ritrovarsi la viabilità della zona, «già oggi messa in difficoltà dal passaggio di migliaia di veicoli al giorno». Per Federica Finco «l’effetto “tappo” sarà inevitabile». Oltre alle critiche, però, Finco ha lanciato anche un suggerimento.

«Potevate comprare l’intera area - prosegue - e introdurvi dei parcheggi, collegandoli poi al centro storico con un servizio navetta. Sarebbe rimasto lo spazio pure per un parco. Invece, per il rilevante interesse pubblico, avete portato a casa soltanto una pista ciclabile da 200 mila euro».

Su quest’ultimo punto si è scatenato anche il consigliere di Forza Italia Mariano Scotton. «L’unico interesse pubblico è una pista ciclabile che obbligherà alla riduzione del manto stradale - tuona -. L’altra compensazione è uno schermo multimediale che potrebbe essere utilizzato anche dall’Amministrazione comunale, ma la proposta non è ancora stata convenzionata per cui siamo nel campo delle idee».

La bontà dell’intervento è stata difesa dall’assessore all’urbanistica Linda Munari. «L’interesse pubblico - spiega - è solo parzialmente costituito dalle piste ciclabili e dalla concessione in uso della parete multimediale. In realtà consiste nella demolizione di tre enormi strutture, in parte fatiscenti, espressione di degrado urbanistico e edilizio, individuate nel 2015 come “aree dismesse e degradate” per le quali favorire accordi di riqualificazione urbana aumentando dell’appeal dell'area. Non da ultimo c’è la riduzione delle volumetrie, sia rispetto a quelle esistenti, sia rispetto a quelle potenzialmente realizzabili. In altre parole, senza accordo si potrebbero costruire migliaia di metri cubi in più di quelli oggi visibili, mentre con questo accordo se ne costruiranno meno».

Alla fine, la variante per l’accordo pubblico-privato è stata approvata. Favorevole la maggioranza, tranne i consiglieri Renzo Masolo e Mariella Merlo, che si sono astenuti. Contrari Federica Finco e Stefano Monegato di “Impegno”, il forzista Mariano Scotton, Tamara Bizzotto della Lega e la grillina Anna Maria Conte. Oraci sono 60 giorni per presentare delle osservazioni, poi si aprirà la fase che porterà all’approvazione del progetto.

Enrico Saretta

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