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Area ex ospedale «Rispolveriamo
il Masterplan»

L’uscita  davanti a San Bonaventura dal Masterplan Bassano 2020L’arch. Antonio Guglielmini
L’uscita davanti a San Bonaventura dal Masterplan Bassano 2020L’arch. Antonio Guglielmini
L’uscita  davanti a San Bonaventura dal Masterplan Bassano 2020L’arch. Antonio Guglielmini
L’uscita davanti a San Bonaventura dal Masterplan Bassano 2020L’arch. Antonio Guglielmini

Spariscono le auto di fronte alla chiesa di S. Bonaventura, riemerge dai cassetti il Masterplan “dimenticato” Bassano 2020 e l’assessore ai lavori pubblici apre al confronto. «A proposito della riqualificazione dello spazio antistante l’ex chiesetta dell’ospedale appena restaurata – commenta Antonio Guglielmini, architetto e cofirmatario del Masterplan assieme al collega Massimo Vallotto -, un modo diverso per riqualificare il sagrato esiste già da tempo. Basterebbe cercare nei cassetti o sugli scaffali dell’amministrazione comunale».

Il riferimento del professionista è al Masterplan, concepito nel primo scorcio dell’Amministrazione Cimatti e presentato alla città a cavallo tra il 2010 e il 2011. Il progetto prevedeva, per cominciare, un centro civico con auditorium polivalente sotto l’area dell’ex ospedale, un sottopasso largo quanto una piazza in viale delle Fosse, percorsi ciclopedonali separati dalla viabilità delle auto tali da consentire agli studenti di raggiungere le scuole in sicurezza. Ancora, una rotonda interrata per pedoni e bici in viale Parolini, tre parcheggi sotterranei, un progetto di edilizia residenziale di qualità nella zona del mercato ortofrutticolo e una stazione ferroviaria sotterranea. Per l’allora assessore all’urbanistica, Rosanna Filippin si trattava di un piano importante, dal quale ricavare suggerimenti e indirizzi per le future progettazioni. Il suo successore Mauro Beraldin aveva accolto l’esercizio dei due architetti in maniera piuttosto tiepida e con un “Grazie, vi faremo sapere”. Oggi, Guglielmini, invita a riprenderlo in considerazione, in particolare in relazione all’ex ospedale. Il progetto, ne farebbe uno dei punti focali della nuova viabilità, da mettere in comunicazione con il centro storico, attraverso un sistema di parcheggi, un reticolo di percorsi dedicati alla mobilità sostenibile e il completamento del cosiddetto asse dei musei. Vale a dire una linea ideale che va dal futuro museo “Bonotto” all’ex macello, dedicato all’arte contemporanea, al polo museale di Santa Chiara e che, nelle intenzioni dei professionisti firmatari del Masterplan, potrebbe trovare una continuazione, sotto l’ex ospedale, con la creazione di un centro civico. Per l’assessore ai lavori pubblici, Roberto Campagnolo, l’intervento di fronte alla chiesa può essere l’occasione per riprendere in mano il Masterplan.

«Il progetto era fantascientifico – commenta – ma condivido la lettura che l’Amministrazione Cimatti ne aveva dato in origine. Il Masperplan può essere una fonte di spunti, e può indicare la direzione per i prossimi anni. Utilizzeremo le settimane di agosto per approfondirlo e a stretto giro sentirò gli architetti che lo avevano concepito».

Lorenzo Parolin

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