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Aprire e accogliere La città si festeggia e rinnova la sfida

Il gruppo dei premiati, dalle giovani leve ai volontari ai personaggi insigni, insieme agli amministratori FOTOSERVIZIO CECCONPlatea gremita nella ristrutturata sala Da Ponte
Il gruppo dei premiati, dalle giovani leve ai volontari ai personaggi insigni, insieme agli amministratori FOTOSERVIZIO CECCONPlatea gremita nella ristrutturata sala Da Ponte
Il gruppo dei premiati, dalle giovani leve ai volontari ai personaggi insigni, insieme agli amministratori FOTOSERVIZIO CECCONPlatea gremita nella ristrutturata sala Da Ponte
Il gruppo dei premiati, dalle giovani leve ai volontari ai personaggi insigni, insieme agli amministratori FOTOSERVIZIO CECCONPlatea gremita nella ristrutturata sala Da Ponte

Lorenzo Parolin Una città che vuole aprirsi: all’accoglienza, alla cultura d'avanguardia, alle nuove generazioni. E per ricordare che siamo nel 2018, anche alle tecnologie multimediali, in una cerimonia di S. Bassiano che ha visto l’uso di videoclip a profusione (tra tutti, la passeggiata nel museo della direttrice Chiara Casarin, in stile Alberto Angela). Tutto questo senza disperdere il senso di comunità che si percepiva alla fine dell’estate, a stretto giro dell’attentato di Barcellona in cui il 25enne Luca Russo ha perso la vita ed è stata gravemente ferita la fidanzata Marta Scomazzon. È il messaggio che nella festa del patrono si è levato in mattinata da S. Maria in Colle e nel pomeriggio durante la consegna dei premi ai bassanesi benemeriti. L’OMELIA. Alle 10 la celebrazione in duomo, presieduta dal vescovo Beniamino Pizziol. «Bassano è sempre stata una città accogliente – ha dichiarato – e tale deve rimanere, specie in un momento come l’attuale, nel quale lo scoramento di fronte alla comunità rischia di diventare indifferenza e allontanamento». Così, chiedendo alla città di «osare nell’essere comunità e osare la pace» il vescovo ha esortato a «non dimenticare la vicenda tragica di Luca e Marta», ma anche a conservare la memoria del primo e del secondo conflitto mondiale, che tanto hanno segnato la storia cittadina. Parole che hanno riecheggiato l’invito dell’arciprete Andrea Guglielmi «a non cedere agli individualismi e ai deserti affettivi, vivendo il presente». LE PREMIAZIONI. Alle 17 il secondo atto, con il tutto esaurito in sala Da Ponte. La sequenza di premiazioni è stata aperta dalle borse di studio ai laureati: quella intitolata a Virgilio Chini, per giovani medici, è andata a Eleonora Munaretto; quella voluta da Valentino Baccin è stata assegnata al neodottore in fisica, Davide Piras. Sociali e sanitarie, le benemerenze assegnate all’associazione oncologica "S. Bassiano Onlus”, a “Penelope Veneto” e al coordinamento “Bassano Città del Dono”. Il clou verso le 19, con i premi “Città di Bassano” e “Cultura” all’ex primario del pronto soccorso, Giulio Bigolin, ideatore del primo numero telefonico per le emergenze sanitarie, e allo storico Paolo Pozzato. Fuori programma, la consegna alla comunità bassanese della bandiera di “Città europea dello sport” dalla Ue. GLI AMMINISTRATORI. “Apertura” e “comunità” le parole chiave anche degli interventi del sindaco, Riccardo Poletto, e dell’assessore alla cultura, Giovanni Cunico. «Non possiamo dimenticare la tragedia di Barcellona – ha detto il primo cittadino - ma neppure la coesione di cui Bassano è stata capace nei giorni successivi. Da qui dobbiamo partire». Anche per far procedere spediti i lavori che attendono. Tra tutti il Ponte per il quale «siamo pronti a fare qualunque cosa». Cunico che, citando il filosofo Michel Foucault, ha definito il patrimonio di museo e biblioteca un «archivio delle possibilità dai quali ragionare pensando a tutta l'area bassanese». •

Lorenzo Parolin

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