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Altro schiaffo alla città
La “Conservatoria”
trasferita a Vicenza

Il sindaco Riccardo PolettoIl notaio Sandro Grispigni ManettiL’Agenzia delle Entrate perde un altro pezzo: via il “Reparto servizi di pubblicità immobiliare”
Il sindaco Riccardo PolettoIl notaio Sandro Grispigni ManettiL’Agenzia delle Entrate perde un altro pezzo: via il “Reparto servizi di pubblicità immobiliare”
Il sindaco Riccardo PolettoIl notaio Sandro Grispigni ManettiL’Agenzia delle Entrate perde un altro pezzo: via il “Reparto servizi di pubblicità immobiliare”
Il sindaco Riccardo PolettoIl notaio Sandro Grispigni ManettiL’Agenzia delle Entrate perde un altro pezzo: via il “Reparto servizi di pubblicità immobiliare”

A pochi giorni dalla riunione in cui il comitato pro Tribunale ha rilanciato la battaglia per non perdere servizi, arriva un’altra beffa per la città. La notizia dell’ultima ora è che il Reparto servizi di pubblicità immobiliare (ex Conservatoria) sarà a breve trasferito dalla sede dell’Agenzia delle entrate di via Ricci a Vicenza. Un autentico schiaffo, figlio della spending review da cui dipende anche il taglio degli uffici giudiziari. D’ora in poi, trascrizioni e registrazioni relative ad immobili si faranno a Vicenza o per via telematica.

«Ho ricevuto questa mattina (ieri per chi legge, ndr) l’avviso del prossimo imminente trasferimento del servizio - commenta il sindaco Riccardo Poletto -. Per quanto molte pratiche ora si possano svolgere per via telematica, si tratta di una perdita fastidiosa per il nostro territorio. La notizia era nell’aria e negli ultimi giorni i segnali si erano fatti via via preoccupanti. Adesso l’accorpamento a Vicenza è ufficiale ed è una conseguenza diretta della cancellazione del Tribunale. Il decreto che dispone il trasferimento è di aprile: spiace aver appreso la notizia a cose ormai fatte».

Resta, per il primo cittadino, la necessità di proseguire la battaglia.

«Adesso è fondamentale che tutti i rappresentanti delle Amministrazioni, delle categorie economiche, degli ordini professionali e del mondo del lavoro – riprende - mettano in atto tutte le misure necessarie per evitare altri trasferimenti e accentramenti. È vero che, oggi, molte pratiche si possono presentare on line, ma simbolicamente ogni ufficio perso è una ferita alla città. Nelle scorse settimane si parlava di rivedere il ruolo del comitato pro tribunale: alla luce di quanto siamo venuti a sapere in queste ultime ore è assolutamente necessario serrare le fila e non cedere di un millimetro».

Parole, quelle di Poletto, condivise dal rappresentante dei notai bassanesi, Sandro Grispigni Manetti.

«Tornasse il Tribunale – esordisce – le cose sarebbero del tutto diverse. Sul piano pratico, negli ultimi tempi l’informatizzazione dei documenti ha fatto passi da gigante, per cui parte del lavoro si può svolgere on line». Vale a dire che se l’accorpamento fosse avvenuto una ventina di anni fa, probabilmente, i notai si sarebbero disperati. Oggi la situazione è diversa.

«Oggi ci saranno dei disagi soprattutto per le ispezioni dirette dei documenti, che andranno fatte nella sede accorpante e per tutte le questioni che si potevano risolvere avendo i funzionari a poche centinaia di metri di distanza – rileva il notaio -. Tutto questo sempre che, naturalmente, a Vicenza, si trovi posto. In caso contrario, molti fascicoli potrebbero restare a Bassano, come è accaduto per il Tribunale. Certo che, al netto delle questioni logistiche, resta l’amarezza per una decisione che simbolicamente è uno schiaffo. Non so in quale altro modo definirla».

Uno schiaffo che, come spiega Grispigni Manetti, era atteso, ma fa comunque male.

«Si sapeva che prima o poi l’ufficio sarebbe stato accorpato a Vicenza – riprende -. È già successo con Schio, assorbita subito dopo la cancellazione della sede staccata del tribunale, per Bassano è stata questione di pochi anni. La beffa è che, formalmente, la nostra città è destinata a sopravvivere con un proprio registro e un proprio codice».

Lorenzo Parolin

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