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Aggressione in pizzeria Profugo libico ferisce alla testa un dipendente

Il “Bassano Pizza & Kebab” . A destra il titolare Akram ShahradOsam Mofta, 27 anni, subito dopo l’aggressione, con il fazzoletto con cui ha  tamponato il sangue
Il “Bassano Pizza & Kebab” . A destra il titolare Akram ShahradOsam Mofta, 27 anni, subito dopo l’aggressione, con il fazzoletto con cui ha tamponato il sangue
Il “Bassano Pizza & Kebab” . A destra il titolare Akram ShahradOsam Mofta, 27 anni, subito dopo l’aggressione, con il fazzoletto con cui ha  tamponato il sangue
Il “Bassano Pizza & Kebab” . A destra il titolare Akram ShahradOsam Mofta, 27 anni, subito dopo l’aggressione, con il fazzoletto con cui ha tamponato il sangue

Violenta aggressione in pieno giorno in via Beata Giovanna, a pochi passi dalle mura del centro storico. Un profugo libico, brandendo una pinza, si è avventato contro il dipendente di una pizzeria-kebab. Ha danneggiato la vetrina del locale e lo ha colpito con fendenti alla testa. Il ferito ha subito uno squarcio al cuoio capelluto ed è stato portato in Pronto soccorso: sono occorsi diversi punti di sutura, ma fortunatamente le sue condizioni non sono gravi. I colleghi del ferito hanno avuto la presenza di spirito di bloccare l’aggressore dentro il locale. Il tempestivo arrivo della polizia municipale, coadiuvata dalle altre forze dell’ordine, ha riportato la tranquillità. Il feritore non è stato arrestato, ma sarà denunciato in stato di libertà. «Lo avevamo aiutato tante volte, spesso ricevendo in cambio atti vandalici. Non abbiamo mai detto nulla alle forze dell’ordine perché non avremmo mai immaginato che sarebbe arrivato a uno sfogo così violento. Purtroppo ci sbagliavamo», dice ora il titolare di “Bassano pizza & kebab”, Akram Shahrad, pachistano di 43 anni, operaio in un’azienda della zona, ma anche titolare dell’attività commerciale nella quale si reca al lavoro la sera dando il cambio ai dipendenti. Proprio questi ultimi, nel primo pomeriggio di ieri, gli hanno telefonato avvertendolo dell’accaduto. «Ho chiesto un permesso e mi sono precipitato», spiega. È iniziato tutto intorno alle 14. Osam Mofta, libico di 27 anni, è arrivato davanti al locale armato di una grossa pinza da meccanico. Il ragazzo, senza un lavoro fisso, appariva alterato. Secondo le testimonianze dei dipendenti, avrebbe buttato a terra alcuni tavolini del locale. Poi ha iniziato a prendere a danneggiare la vetrata. Per evitare ulteriori danni sono intervenuti i cuochi. Uno di loro, Musktar Afaq, 26 anni, pachistano, ha tentato di fermare il libico, che l’ha colpito violentemente alla testa con la pinza in acciaio. Subito il giovane è stato bloccato dai colleghi del ferito, che l’hanno immobilizzato fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Mofta è stato identificato dagli agenti della polizia locale: una pattuglia è passata in via beata Giovanna pochi minuti dopo l’accaduto. Gli agenti del comandante Emanuele Ruaro hanno chiesto il supporto dei carabinieri della Compagnia di Bassano, i quali hanno portato l’aggressore nella caserma di via Emiliani, dove è stato fotosegnalato. Il libico sarebbe in Italia da diverso tempo. Risulta richiedente asilo. «È anche per questo che abbiamo sempre cercato di aiutarlo per i pasti - spiega il titolare della pizzeria - sapevamo che era in difficoltà e non aveva lavoro. Gli abbiamo dato da magiare gratis per oltre un mese, diceva sempre che sarebbe passato a pagare, ma ovviamente non l’ha mai fatto. Era già stato violento, anche con altri esercenti della via, noi non abbiamo mai sporto denuncia, ma adesso è ora di finirla. Non può aggredire i miei dipendenti in questo modo e spaccarmi la vetrina». Alla polizia municipale il titolare del locale ha sporto denuncia per danneggiamenti. Ora si attende la querela da parte di Musktar Afaq, vittima dell’aggressione: la sua prognosi di guarigione è inferiore ai venti giorni e quindi spetterà a lui decidere se procedere penalmente contro il libico. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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