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È trionfo di ascolti
La fiction raddoppia
e sbarca in America

Le “sorelle Franza“ nella scena finale delle fictionAlessio Boni in piazza Libertà: una suggestiva immagine dell’ultima puntata di “Di padre in figlia“, trasmessa martedì sera su Raiuno
Le “sorelle Franza“ nella scena finale delle fictionAlessio Boni in piazza Libertà: una suggestiva immagine dell’ultima puntata di “Di padre in figlia“, trasmessa martedì sera su Raiuno
Le “sorelle Franza“ nella scena finale delle fictionAlessio Boni in piazza Libertà: una suggestiva immagine dell’ultima puntata di “Di padre in figlia“, trasmessa martedì sera su Raiuno
Le “sorelle Franza“ nella scena finale delle fictionAlessio Boni in piazza Libertà: una suggestiva immagine dell’ultima puntata di “Di padre in figlia“, trasmessa martedì sera su Raiuno

Colpi di scena come se piovesse, emancipazione delle donne e un lieto fine da cui partire per il mercato internazionale e per una ripresa della serie. In città, di fronte a “Di padre in figlia” c’è chi lamenta un intreccio fin troppo barocco, ma i numeri volano e con il dato medio di sei milioni e mezzo di spettatori incollati alla tivù per ognuna delle quattro puntate (l’altra sera sono stati quasi sette milioni) e uno share prossimo al 30 per cento, la fiction nata da un’idea di Cristina Comencini ha fatto centro. Con la sorpresa di un finale che il mestiere degli sceneggiatori ha lasciato aperto quanto basta per immaginare già un seguito. I titoli di coda scorrono sulla protagonista Maria Teresa-Cristiana Capotondi che annuncia di essere in dolce attesa e dopo i distillatori Franza di prima e seconda generazione, presto potrebbe toccare a dei “Franzini”, incaricati di traghettare la famiglia verso gli anni ’10 del Duemila. Anzi, siti specializzati danno già in cantiere l’idea di un sequel.

«Se il regista è pronto al seguito, lo siamo anche noi – commenta l’assessore alla cultura, Giovanni Cunico -. Da questa esperienza, Bassano esce da protagonista e se c’è una cosa che dalla fiction abbiamo imparato, è che la città è pronta a fare da set permanente. Siamo pronti ad accogliere tutte le sceneggiature che vorranno dare valore al Bassanese».

L’assessore ipoteca lo sbarco di “Di padre in figlia” oltreoceano. «Arrivano ogni giorno mail da Nova Bassano – rileva -. Sono figli e nipoti di emigranti che si sono riconosciuti nella storia. Soprattutto hanno apprezzato la città delle loro origini». E in effetti i network brasiliani sono già in trattativa con la Rai, visto che la fiction è tagliata per il mercato sudamericano.

Se l’assessore festeggia, il presidente degli albergatori e vicepresidente della Vicenza film commission, Roberto Astuni, è al settimo cielo. A chi gli fa notare che da “I diari della motocicletta” ad “Amarcord”, alla tragedia classica, l’ultima puntata è stata una fantasia di citazioni, risponde con un sorriso: «Gli sceneggiatori sono dei professionisti, altroché. A chi si è scaldato nelle prime puntate, ho sempre detto di attendere il finale che avrebbe dato grandi messaggi. E ripeto che Bassano risplende come mai prima nelle riprese che hanno fatto scoprire anche gli angoli nascosti della nostra città».

Un cruccio, però, c’è per Astuni c’è, ed è la polemica a sfondo politico che ha acceso i giorni scorsi. «Che senso ha dividersi su una storia di fantasia – evidenzia – che valorizza non poco il nostro teritorio? Spiace che la polemica, più o meno elettorale, spunti anche dove dovremmo essere uniti». E per mettere tutti d’accordo è già pronto il fiction-tour della città: cartina alla mano, gli albergatori proporranno una visita nei luoghi immortalati dalle telecamere. Con tanto di degustazione di grappa per calarsi pienamente nei panni della famiglia Franza.

Lorenzo Parolin

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