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È emergenza stalking Tre casi in pochi giorni Due mariti arrestati

Le donne terrorizzate dagli ex mariti avevano paura a uscire di casa e hanno avvertito i carabinieriRaffaele Trentadue
Le donne terrorizzate dagli ex mariti avevano paura a uscire di casa e hanno avvertito i carabinieriRaffaele Trentadue
Le donne terrorizzate dagli ex mariti avevano paura a uscire di casa e hanno avvertito i carabinieriRaffaele Trentadue
Le donne terrorizzate dagli ex mariti avevano paura a uscire di casa e hanno avvertito i carabinieriRaffaele Trentadue

Francesca Cavedagna Ancora donne perseguitate, costrette da ex mariti o addirittura figli a chiedere l’aiuto delle forze dell’ordine, per mettere fine a violenze psicologiche dalle quali erano terrorizzate. Tre i casi di stalking di cui si sono occupati nelle scorse ore i carabinieri di Bassano, guidati dal capitano Adriano Fabio Castellari: di gravità diversa, ma che comunque hanno portato ad altrettante misure cautelari nei confronti di uomini che secondo le indagini hanno passato il segno, tanto da arrivare a essere considerati pericolosi per la sicurezza dei loro familiari. Nei giorni scorsi è stata eseguita una misura di custodia cautelare in carcere per Raffaele Trentadue, operaio di 42 anni residente a Marostica da qualche tempo, dopo il trasferimento dal sud per motivi di lavoro. Secondo quanto ricostruito dalla procura della Repubblica di Bari, Trentadue non si era fatto una ragione della separazione dalla moglie, rimasta in Puglia. Da mesi la donna era tempestata di telefonate e messaggi che contenevano minacce esplicite, del tipo: «Sarete oggetto di gravi e raccapriccianti fatti di cronaca», «Ricordate che sono sempre pronto a gesti estremi». L’operaio, che quando poteva tornava a Bari per cercare contatti con la famiglia, sarebbe arrivato pure a minacciare la vicina di casa e la colf dell’ex moglie, promettendo, registrato: «Mi vendicherò, non c’è giustizia che tenga». Su disposizione della magistratura, così, è stato arrestato e trasferito al Pio X di Vicenza. Il secondo caso è avvenuto l’altro ieri in un paese della cintura bassanese. Anche questa volta al centro della vicenda c’è un ex marito, di 45 anni, che non si rassegna al fatto che la figlioletta sia stata affidata alla moglie. È stata una separazione dolorosa e combattuta che ha lasciato evidentemente strascichi. L’uomo sarebbe giunto ad appostarsi sotto la casa della donna. Lei, sentendosi in pericolo e temendo che l’uomo potesse portarle via la bimba, ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. I carabinieri sono dovuti intervenire due volte nella stessa mattinata nel tentativo di ricondurre alla ragione l’ex marito, che ora è stato posto agli arresti domiciliari: l’udienza di convalida è fissata per i prossimi giorni. Le generalità dell’arrestato non sono state fornite a tutela della minorenne coinvolta. Per entrambe queste vicende l’accusa è quella di atti persecutori. La terza storia ha contorni completamente diversi, con fatti che purtroppo si trascinano dal 2007, quando la madre di Silvano Bertoncello, 50 anni, residente a Rosà, grazie all’aiuto dei carabinieri si era decisa a denunciare il figlio violento, che la maltrattava spesso estorcendole anche denaro. L’uomo venne arrestato, poi trasferito in diverse comunità di recupero che però non portarono ai risultati sperati: Bertoncello, nei pochi minuti di libertà, continuava a bere e a manifestare atteggiamenti violenti, tanto che nei giorni scorsi è stato disposto un inasprimento della misura cautelare, con il suo trasferimento al Rems, residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza, di Verona. «Spesso le donne tacciono per vergogna o perché condizionate psicologicamente - spiega il capitano Castellari - è importante invece avvertire le forze dell’ordine prima che gli episodi diventino violenze o persecuzioni». •

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