<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Il Tribunale entri nelle trattative per l’autonomia»

La cittadella della giustizia in via Marinali FOTO  CECCONIl Comitato per il Tribunale: da sinistra Secco, Bizzotto, Mauro, Pozzobon, Busnardo, Poletto, Savio e Grispigni Manetti
La cittadella della giustizia in via Marinali FOTO CECCONIl Comitato per il Tribunale: da sinistra Secco, Bizzotto, Mauro, Pozzobon, Busnardo, Poletto, Savio e Grispigni Manetti
La cittadella della giustizia in via Marinali FOTO  CECCONIl Comitato per il Tribunale: da sinistra Secco, Bizzotto, Mauro, Pozzobon, Busnardo, Poletto, Savio e Grispigni Manetti
La cittadella della giustizia in via Marinali FOTO CECCONIl Comitato per il Tribunale: da sinistra Secco, Bizzotto, Mauro, Pozzobon, Busnardo, Poletto, Savio e Grispigni Manetti

Lorenzo Parolin Il Comitato per il tribunale torna a battere i pugni sul tavolo. Lo fa con una lettera indirizzata al governatore regionale Zaia, al sottosegretario agli affari regionali Bressa e al premier Gentiloni, chiedendo di inserire il dibattito sul tribunale della Pedemontana nelle trattative sull’autonomia del Veneto. «L’occasione è propizia - commenta il sindaco Riccardo Poletto -. L’iter aperto dal referendum di ottobre entrerà a breve nel vivo. Tra le materie in discussione non c’è l’amministrazione della giustizia, ma il tavolo di lavoro che si aprirà a Roma è la sede ideale per discutere di geografia giudiziaria e di ottavo tribunale del Veneto. Siamo convinti che inserire questi temi in agenda sarebbe una scelta di buon senso». I referenti del comitato hanno già fissato le prime scadenze: dieci giorni per la stesura della lettera, due settimane al massimo per farla arrivare sulla scrivania dei destinatari. «Metteremo in evidenza quanto ripetiamo da anni, confortati dai numeri – riprende Poletto -: che la Pedemontana è una delle aree a massima densità imprenditoriale d’Italia, che un tribunale, qui, non sarebbe solo utile ma addirittura necessario e che è già pronto all’uso un complesso dedicato alla giustizia, del valore di 20 milioni di euro». Per non lasciare nulla di intentato è in stesura anche una seconda lettera da spedire alle segreterie politiche del Veneto. In attesa di conoscere i nomi dei candidati alle prossime elezioni, il comitato chiederà ai partiti di inserire nel loro programma l’istituzione del Tribunale della Pedemontana. «Un palazzo di Giustizia all’area vasta che va da Thiene a Valdobbiadene serve, c’è poco da discutere - evidenzia l’ex presidente degli avvocati, Francesco Savio -. Da quattro anni abbondanti gli uffici sono chiusi ma siamo determinati a cogliere ogni occasione per riportarli a funzionare». Durante l’incontro in municipio si è parlato anche di futuri assetti del Comitato. A quanto riferiscono alcuni componenti, negli ultimi mesi si è infittito l’elenco di realtà interessate a partecipare alla battaglia per il tribunale. Da qui, l’idea di articolare il Comitato su due livelli: un’assemblea generale allargata anche ad associazioni o gruppi che non si occupano in senso stretto di giustizia e un direttivo ristretto con funzioni operative. Una sorta rispettivamente di “parlamento” e di “governo” per far capire a tutti che a Bassano quando si parla di tribunale nessuno ha più voglia di scherzare. Sul piano dei servizi offerti dagli uffici rimasti in città, infine, l’obiettivo è allargare il ventaglio di possibilità. Lo sportello per il cittadino ideato dal presidente del Tribunale, Alberto Rizzo, funziona e anche le udienze telematiche per il processo civile stanno diventando una consuetudine per i legali bassanesi. Consolidati questi primi passaggi, il comitato punta a sedersi nuovamente al tavolo con Vicenza per portare in via Marinali il maggior numero di servizi possibile. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti