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Voto a Sant’Agata, tuffo nel Medioevo

Un momento della processione votiva giunta alla 606a  edizione.  TROGULa statua di Sant’Agata portata in processione.  FOTO TROGUChiesa gremita per la cerimonia religiosa in occasione della festa.  TROGUPrevista anche la messa celebrata da monsignor Lorenzo Zaupa.  TROGU
Un momento della processione votiva giunta alla 606a edizione. TROGULa statua di Sant’Agata portata in processione. FOTO TROGUChiesa gremita per la cerimonia religiosa in occasione della festa. TROGUPrevista anche la messa celebrata da monsignor Lorenzo Zaupa. TROGU
Un momento della processione votiva giunta alla 606a  edizione.  TROGULa statua di Sant’Agata portata in processione.  FOTO TROGUChiesa gremita per la cerimonia religiosa in occasione della festa.  TROGUPrevista anche la messa celebrata da monsignor Lorenzo Zaupa.  TROGU
Un momento della processione votiva giunta alla 606a edizione. TROGULa statua di Sant’Agata portata in processione. FOTO TROGUChiesa gremita per la cerimonia religiosa in occasione della festa. TROGUPrevista anche la messa celebrata da monsignor Lorenzo Zaupa. TROGU

Il sapere antico e il potere aggregante delle tradizioni sono l’antidoto a una comunità divisa e il segno di un attaccamento vitale alla terra e alle viscere di un popolo. Da 606 anni ad Arzignano si festeggia Sant’Agata, patrona della città, una ragazza determinata, coraggiosa, dalla fede incrollabile e non disposta ai compromessi. Una devozione che rinnova il voto della città compiuto nel 1413 a memoria della grazia ricevuta dalla Santa con il successo riportato contro gli Ungari nell’assedio al Castello. La processione votiva è il momento culminante della festa patronale organizzata dalla Parrocchia di Tezze, l’associazione Sant’Agata con il sostegno del Comune e della Pro loco e la partecipazione di associazioni locali, per valorizzare il patrimonio storico, culturale e morale di Arzignano a rievocazione di quel periodo. Ed è stato così che ieri sbandieratori, nobildonne, cavalieri, suonatori di tamburo, bambini in abiti del tempo hanno richiamato il ’400 suscitando la curiosità e l’ammirazione della folla che si è unita al corteo o di chi, in cortile o dalla finestra, ha sbirciato per approfittare di questo tuffo nel passato e portare lo spirito della festa anche nelle proprie case e invitare, così, ospiti con un menù speciale. Tra un allegro vociare e mercatini con prodotti tipici, a osservare i personaggi in costume d’epoca c’erano anche uomini indiani col turbante in un meticcio accostamento di culture. La grande affluenza e la sentita partecipazione sono state apprezzate dalle autorità: «Questa rievocazione storica ravviva una tradizione. Avere un legame con il territorio, significa aumentare - ha commentato il vicesindaco Alessia Bevilacqua - il senso di protezione e di cura verso questo luogo. Sant’Agata era una ragazza forte e il pensiero va ai nostri giovani ovvero il nostro presente. A noi il compito di dare loro valori autentici per avere la voglia di investire dove sono nati e cresciuti. In settimana, partiranno i lavori di riqualificazione della piazza di Tezze». La giornata è proseguita, in una gremita chiesa parrocchiale con la messa celebrata da monsignor Lorenzo Zaupa vicario generale della diocesi di Vicenza in cui, a confermare l’integrazione dei fedeli stranieri, la lettura del Vangelo è anche in inglese. Poi, rendendo i giovani protagonisti di una memoria che si tramanda, la statua della Santa è stata portata dai diciottenni di Tezze. Hanno scritto alcune lettere per affiare a Sant’Agata sogni, aspirazioni, progetti e speranze. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Laura Guarducci

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