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Vince il condominio
Il Sushi trasloca
ma chiede i danni

Il ristorante “I Sushi” ha riaperto in via Vicenza 35. FOTO MASSIGNAN
Il ristorante “I Sushi” ha riaperto in via Vicenza 35. FOTO MASSIGNAN
Il ristorante “I Sushi” ha riaperto in via Vicenza 35. FOTO MASSIGNAN
Il ristorante “I Sushi” ha riaperto in via Vicenza 35. FOTO MASSIGNAN

Il ristorante “I Sushi” ad Arzignano ha chiuso i battenti nei locali di via Sega. E ha riaperto in via Vicenza 35. Per i residenti del condominio “Omnia” una sorta di vittoria, vista la controversia contro il locale tra esposti in procura, provvedimenti del tribunale, ordinanze e due cause civili: una per emissioni odorifere e una per il rumore. Per il marchio “I Sushi” e la proprietà della catena un danno pesante doversi trasferire «per l’incompatibilità con il condominio» tanto da valutare una richiesta di risarcimento di oltre un milione di euro.

«I condomini hanno costretto il ristorante a trasferirsi – spiega l’avv. Giorgia Frigo dello studio Venturi Brangian & Partners di San Bonifacio, che rappresenta il ristorante, il gestore e la società proprietaria del marchio - con un comportamento strumentale orientato al fallimento di qualsiasi situazione di convivenza delle attività economiche con quelle residenziali. “Brandesigner”, proprietario del marchio “I Sushi”, non poteva più tollerare vicende costruite in mala fede allo scopo di ostacolare il libero esercizio del locale. Si è cercato di risolvere ogni questione, di realizzare i lavori richiesti per risolvere il problema odori. Ma vista la situazione, con esposti ripetuti e un’ostilità continua, si è scelto di spostare il locale, anche se con diversa gestione. La questione però non si chiude qui. Chiederemo ai condomini il risarcimento danni, per una cifra superiore al milione di euro, perché il fatto che si vada via è dovuto a loro».

«Per noi la chiusura del locale al condominio Omnia è una vittoria - ribatte l’avvocato Gianluca Ghirigatto, che con Cristiana Marchetto dello studio Vis Vicenza rappresenta i residenti - una vittoria non perché i condomini hanno perseguitato qualcuno, ma ottenuta utilizzando gli strumenti di legge per dimostrare disagi e molestie subite. E perché tutte le realtà coinvolte hanno accertato la fondatezza delle denunce presentate. Da maggio 2016 a febbraio 2017 il ristorante ha prodotto odori intollerabili e condizionato la vita dei condomini. E il sofferto rientro nell’ambito della tollerabilità altro non è che l’effetto dei lavori che il ristorante è stato costretto ad eseguire prima su ordine del Comune e poi del tribunale civile di Vicenza, che solo nel giugno 2017 ha riconosciuto la fondatezza del ricorso e condannato il ristorante a pagare le spese legali.

«Se fosse stato tutto a posto, nessuno li avrebbe obbligati a realizzare un intervento per risolvere il problema odori molesti e tanto meno a pagare le spese legali. Il ristorante si è dovuto spostare perché gli spazi di via Sega non era adatti a quel tipo di attività e quindi è stata una scelta imprenditoriale. La richiesta di risarcimento danni? Siamo noi ad averla già presentata, per un importo che deciderà il giudice. E’ già stato notificato un atto di citazione in giudizio per questo”.

Luisa Nicoli

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