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Via al rilancio della mini area Poletto

I capannoni abbandonati dell’ex industria F.lli Poletto Spa tra via Vicenza e via Fermi. FOTO A. MASSIGNANL’ingresso all’area di 55 mila mq.
I capannoni abbandonati dell’ex industria F.lli Poletto Spa tra via Vicenza e via Fermi. FOTO A. MASSIGNANL’ingresso all’area di 55 mila mq.
I capannoni abbandonati dell’ex industria F.lli Poletto Spa tra via Vicenza e via Fermi. FOTO A. MASSIGNANL’ingresso all’area di 55 mila mq.
I capannoni abbandonati dell’ex industria F.lli Poletto Spa tra via Vicenza e via Fermi. FOTO A. MASSIGNANL’ingresso all’area di 55 mila mq.

Una revisione del piano di recupero dell’area ex Poletto ad Arzignano, fermo da sei anni, in linea con il mercato commerciale residenziale attuale e con l’ambiente, per riqualificare una zona già indicata nel Pat come degradata e dismessa all’ingresso della città. È uno dei punti cardine del Documento del Sindaco programmatico per il Piano degli Interventi, approvato di recente in consiglio comunale, che detta le linee per la trasformazione dell’area di cui s’è iniziato a parlare nel 2007, secondo criteri di sostenibilità ambientale; che contempli la compresenza di funzioni residenziale, commerciale, turistico-ricettivo e artigianale e ponga attenzione alla qualità del progetto architettonico e all’elevata efficienza energetica degli insediamenti.

Sull’area ex Poletto, un tempo occupata dalla industria F.lli Poletto Spa, 55 mila metri quadrati di cui 30 mila di proprietà di una società privata all’angolo tra via Vicenza e via Fermi, il piano guida del 2007 prevedeva la realizzazione di fabbricati per 125 mila metri cubi, con edifici anche di otto piani di altezza. E tra le ipotesi c’era anche la costruzione di un albergo, per il quale poi il privato non ha più manifestato la volontà di realizzarlo. Piano presentato in Comune nel 2009, in realtà mai approvato, per il quale l’amministrazione aveva richiesto delle integrazioni mai state comunicate.

«Il primo piano di recupero dell’area Poletto che ho trovato dopo la mia prima elezione andava rivisto nel rispetto delle standard e delle soluzioni - spiega il sindaco Giorgio Gentilin - ma dopo un confronto anche non facile con i privati siamo arrivati alla definizione del piano esistente. Che però con la crisi la proprietà non ha ritenuto utile realizzare e che non è mai partito». Continua Gentilin: «Per questo con il Piano degli Interventi ora diamo la disponibilità di una revisione complessiva, visto che il precedente non è non più rispondente alle esigenze del territorio. L’obiettivo è riqualificare un’area tuttora dismessa e degradata, sulla quale era prevista una ampia zona abitativa residenziale, che forse non è più al passo con i tempi, e aree commerciali che in questi anni si sono sviluppate comunque sul territorio». All’epoca si erano ipotizzati condomini altri otto piani e addirittura un albergo, oggi a dir poco anacronistici.

Un’area, l’ex Poletto, affiancata tra l’altro da due lotti di proprietà comunale per complessivi 25 mila metri quadrati per il quale l’amministrazione ha previsto l’alienazione. «Sono lotti già indicati come aree residenziali che saremmo ben felici di vendere - aggiunge Gentilin - per farlo però è necessario che l’area ex Poletto venga riqualificata, altrimenti sono poco appetibili, vicino ad una zona dismessa, per eventuali acquirenti interessati»

Spiega, ancora, il sindaco di Arzigno : « Inoltre il piano di recupero prevedeva opere di compensazione a favore del territorio per 1 milione 600 mila euro. Si tratta di tre rotatorie, da realizzare tra via Vicenza e via Fermi, via dell’Industria e via Colombo e tra via Fermi e via Santo. Opere importanti visto che si tratta della viabilità di accesso alla città arrivando da Montecchio Maggiore».

Si aprirà quindi in municipio un tavolo di confronto tra amministrazione e privati, per trovare una soluzione alla riqualificazione dell’area, alle porte della città, che sia sostenibile per l’ambiente e anche realizzabile dal punto di vista economico, comunque con destinazione residenziale e commerciale.

Luisa Nicoli

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