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«Un punto nascite più sicuro»

Il nido al centro nascite dell’ospedale Cazzavillan. FOTO MASSIGNAN
Il nido al centro nascite dell’ospedale Cazzavillan. FOTO MASSIGNAN
Il nido al centro nascite dell’ospedale Cazzavillan. FOTO MASSIGNAN
Il nido al centro nascite dell’ospedale Cazzavillan. FOTO MASSIGNAN

Pediatria, neonatologia, patologia neonatale e centro trasfusionale. All’ospedale di Arzignano ci sono. A Valdagno no. Si spiega così la scelta dell’Ulss 5 Ovest Vicentino di costituire il punto nascite unificato, come approvato a maggioranza anche dalla Conferenza dei sindaci, al Cazzavillan. Ovviamente per il periodo di cantiere dell’ospedale unico a Montecchio Maggiore, si parla di almeno tre anni.

Per procedere con l’allestimento ad Arzignano del punto nascite unificato, l’Ulss 5 attende il passaggio autorizzativo in Regione Veneto ma la strada è tracciata e il via al trasferimento dal San Lorenzo di Valdagno del reparto di ostetricia e ginecologia è previsto dopo l’estate. «Considerate le caratteristiche di un punto nascite sicuro ed efficiente e comunque il documento approvato dalla conferenza dei sindaci – spiega il direttore sanitario dell’Ulss 5 Giampaolo Stopazzolo – Arzignano fisiologicamente e strutturalmente si presta a garantire tutti i servizi di supporto per un punto nascite sicuro per mamma e bambino. A Valdagno invece sarebbe stato necessario allestire, in un’area a grezzo dell’ospedale, pediatria, neonatologia, patologia neonatale e centro trasfusionale. Oltre ad intervenire per l’ampliamento del reparto di ostetricia e ginecologia. Con costi decisamente differenti».

Ed è il direttore dell’unità operativa complessa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Valdagno Giovanni Martini a tracciare i requisiti di un punto nascite moderno e sicuro. «Ci devono essere un reparto di neonatologia che possa accogliere i neonati a partire dalla 30° settimana – spiega – e quindi dotato di respiratori per far fronte alle patologie respiratorie presenti nella maggior parte di neonati prematuri; un centro trasfusionale che possa fornire in tempi rapidi ingenti quantità di sangue; la possibilità di gestire l’emergenza-urgenza come un taglio cesareo in pochi minuti, quindi con personale di sala operatoria presente H24, e un reparto di rianimazione per gestire al meglio le complicanze della gravidanza e del parto. Oltre alla possibilità per le partorienti del diritto al partoanalgesia. Valdagno queste caratteristiche non le ha e dovrebbero essere create».

Tra l’altro si stima che i parti con criticità, e quindi con necessità dei reparti di emergenza e di patologia neonatale, siano circa il 15%. «L’aspetto fondamentale è avere un punto nascite che garantisca assoluta sicurezza» precisa il direttore sanitario Stopazzolo. L’allestimento ad Arzignano inoltre prevede costi minimi, l’ipotesi massima è di 50mila euro. Per Valdagno, secondo l'Ulss 5, la spesa sarebbe di almeno 300/400mila euro. Al Cazzavillan quindi verranno unificati i posti letto di ostetricia e ginecologia esistenti nei due ospedali, in totale saranno 46. «Obiettivo 1100 parti l’anno» conclude il direttore sanitario. Numeri che lo scorso anno sono stati ottenuti tra Arzignano, 636 parti, e Valdagno, 478.

Luisa Nicoli

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