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Trovato morto, scatta l’inchiesta

L’auto dei carabinieri in via Bonioli a Lonigo, dove è stato trovato il corpo senza vita di Luca Brunello
L’auto dei carabinieri in via Bonioli a Lonigo, dove è stato trovato il corpo senza vita di Luca Brunello
L’auto dei carabinieri in via Bonioli a Lonigo, dove è stato trovato il corpo senza vita di Luca Brunello
L’auto dei carabinieri in via Bonioli a Lonigo, dove è stato trovato il corpo senza vita di Luca Brunello

Servirà l’autopsia, che dovrebbe essere eseguita lunedì o martedì, per capire che cosa possa aver provocato la morte di Luca Brunello, 27 anni, nativo di Noventa Vicentina, trovato privo di vita in un appartamento disabitato di via Bonioli a Lonigo.

Il pm Francesca Sorvillo ha intanto aperto un fascicolo d’inchiesta, per ora senza indagati, che permetterà di raccogliere ulteriori elementi utili alle indagini. Più di uno gli interrogativi: che cosa ci faceva il giovane all’interno di un alloggio disabitato? Le persone che risiedono al piano sottostante hanno visto qualcosa? E soprattutto, Brunello era solo al momento del malore?

Per ora si sa che a dare l’allarme è stato un immigrato conosciuto dalle forze dell’ordine, un marocchino noto per aver avuto qualche precedente per spaccio di sostanza stupefacente.

Sarebbe stato proprio lui a trovare il corpo senza vita del sossanese e ad avvisare forze dell’ordine e soccorsi. A seguito dell’allarme lanciato dal testimone, è giunta in via Bonioli l’ambulanza medicalizzata del Suem 118 partita dall’ospedale di Lonigo ma i sanitari non hanno potuto far altro che costatare il decesso della giovane vittima, avvenuto per arresto cardiaco. Il corpo è stato condotto all’obitorio dell’ospedale leoniceno. Contemporaneamente agli addetti del pronto soccorso sono arrivati sul posto i carabinieri della stazione di Lonigo ai quali si è aggiunta in seguito una pattuglia del comando provinciale di Vicenza.

Il luogo in cui è avvenuto il fatto si trova al civico 146 di via Bonioli, un popoloso quartiere che si estende lungo l’argine sinistro del fiume Guà. Lì, al piano terra di una villetta di proprietà di Urbano Gleria, vivono tre cittadini di nazionalità indiana titolari di regolare contratto di affitto. Il piano superiore è invece sfitto da tempo ed è in quei locali che spesso degli abusivi si introducono per dei brevi soggiorni. Che cosa ci facesse nell’edificio Luca Brunello non è chiaro. Il giovane è originario di Noventa e per qualche anno ha vissuto a Sossano e a Nanto, dove aveva una relazione con una ragazza con la quale ha convissuto. Uno zio della vittima ricorda che per un periodo aveva lavorato in un’azienda di Cagnano. «Ma poi è sparito - racconta il parente -. Di lui si sono perse le tracce e qui a Sossano non l’abbiamo più visto. Non so dire che cosa facesse, se lavorasse o meno. Qui in paese si diceva che aveva avuto dei problemi ed era finito in un giro strano, ma sono solo voci. Io non ho conferme e non posso dire altro». Solo le indagini, dunque, potranno dare qualche informazione in più sulla morte del giovane.

Felice Busato

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