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Trovato l’accordo sul piano Marelli «No licenziamenti»

Annunciato anche un piano di investimenti per il potenziamento degli impianti alla Marelli. ARCHIVIO
Annunciato anche un piano di investimenti per il potenziamento degli impianti alla Marelli. ARCHIVIO
Annunciato anche un piano di investimenti per il potenziamento degli impianti alla Marelli. ARCHIVIO
Annunciato anche un piano di investimenti per il potenziamento degli impianti alla Marelli. ARCHIVIO

Nessun licenziamento diretto, cassa integrazione straordinaria per un anno, investimenti e rilancio in un percorso condiviso. Accordo raggiunto alla Marelli Motori di Arzignano fra dirigenza e organizzazioni sindacali, Uilm Uil, Fiom Cgil e Fim Cisl, presenti le rsu. Si aprono nuove prospettive per i circa 600 dipendenti dello stabilimento di via Sabbionara. Resta la volontà dell’azienda di ridurre i costi “per una somma equivalente a 100 stipendi” ma l’obiettivo verrà gestito in un anno, con l’introduzione della cassa integrazione straordinaria, che verrà firmata domani in Regione per un massimo di 250 persone, dei contratti di solidarietà e la definizione di incentivi per la fuoriuscita volontaria. SINDACATI POSITIVI. «L’accordo si fonda su due capisaldi – spiega Maurizio Ferron, segretario generale Fiom Cgil – il primoè il piano industriale, che definisce investimenti, contenimento dei costi considerando non solo l’aspetto lavoro ma anche il miglioramento dell’efficienza aziendale, e l’attività produttiva, ovvero quali prodotti e quali mercati saranno di competenza dello stabilimento di Arzignano e quali del mercato asiatico (il sito in Malesia conta 350 lavoratori ndr), con l’indicazione delle specializzazioni. Lo scopo è reintegrare i lavoratori nel ciclo produttivo. Il secondo punto fermo è il piano sociale, quindi la cassa integrazione straordinaria per un anno; regole e incentivi per pensionamenti o risoluzioni di rapporti volontari e la formazione e riqualificazione in vista di una ricollocazione interna o esterna. Un accordo che verrà monitorato». OK DAI LAVORATORI. L’accordo ha ottenuto il via libera dalla stragrande maggioranza dei lavoratori in assemblea. «Difficile valutare per quanti sarà attivata la cassa integrazione – conclude Ferron – dipenderà anche dalle fuoriuscite volontarie. C’è un anno di tempo per gestire il percorso di rinnovamento che potrebbe essere modificato in caso di aumento dei volumi produttivi. I problemi non sono spariti ma abbiamo evitato licenziamenti diretti. Ed è qualificante che ci sia una sorta di gestione condivisa nell’attuazione dell’accordo». «È un’intesa positiva se raffrontata a quanto inizialmente annunciato – aggiunge Carlo Biasin, segretario provinciale Uilm Uil – la gestione annuale del percorso ha la finalità che la riorganizzazione interna possa portare ad un recupero di competitività e ad un incremento dei volumi produttivi. Ridurre i costi di 100 lavoratori equivalenti è una partita da giocare nell’arco di 12 mesi e una ripresa potrebbe cambiare i termini. Si parla solo di uscite volontarie, pensionabili o con incentivi, con un piano industriale che mira a tirare fuori l’azienda da una situazione di difficoltà e rilanciarla, per garantire un futuro più tranquillo ai lavoratori». DALLA MARELLI. «Nel rispetto delle attività di negoziazione in atto, Marelli Motori si riserva di fornire dettagli sulla trattativa dopo che l’accordo sarà siglato in Regione – precisa una nota - l’azienda si dichiara soddisfatta della grande collaborazione dimostrata dalle parti, con l’obiettivo di contenere l’impatto sui livelli occupazionali e nel contempo contribuire alla crescita della professionalità utile alla nostra azienda e al territorio». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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