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Trattamento fanghi Si cerca il partner per il mega impianto

Un impianto per il trattamento dei fanghi di Acque del Chiampo
Un impianto per il trattamento dei fanghi di Acque del Chiampo
Un impianto per il trattamento dei fanghi di Acque del Chiampo
Un impianto per il trattamento dei fanghi di Acque del Chiampo

Prima si dovrà individuare il sito dove realizzare l’impianto trattamento fanghi, poi Acque del Chiampo e Medio Chiampo procederanno alla costituzione della nuova società a tre per la costruzione e la gestione dell’impianto. È la strada che hanno deciso di intraprendere i sindaci nell’Assemblea intercomunale di controllo analogo di Acque del Chiampo. Sarà quindi necessario un passaggio nei consigli dei dieci comuni soci di Acque del Chiampo (e dei tre di Medio Chiampo) in vista dell’assemblea, fissata in prima convocazione per oggi, in seconda il 22 marzo, per lanciare definitivamente il bando destinato ad individuare il partner pubblico o privato con cui progettare, realizzare e gestire l’impianto. Un’operazione da circa 500 milioni di euro. Intanto per lo smaltimento dei fanghi Acque del Chiampo, scaduto a fine febbraio il contratto per il conferimento a Sogliano in Emilia, ha provveduto ad una nuova gara di affidamento, sempre a Sogliano, per circa 5 mila tonnellate di fanghi e per un periodo massimo di sei mesi. La cifra però è decisamente più alta della precedente: da 149 euro a tonnellata, è salita a 164 euro. «Per sei mesi al massimo significa avere una disponibilità di smaltimento limitata – precisa il consigliere delegato Andrea Pellizzari – arriveremo a giugno, considerando che su 24 mila tonnellate l’anno, ne vengono conferite poco meno di duemila al mese a Sogliano. Per questo il tema è stato oggetto di un’informativa ai soci. Con un’autonomia ridotta poi saremo costretti ad utilizzare la discarica 9, l’ultima rimasta, che rappresenta il nostro bacino di riserva. Diventa quindi fondamentale fare velocemente i passaggi nei consigli per i bando relativo al nuovo impianto. Senza questi non potremo bandire la gara». Sarà invece il cda di Acque del Chiampo a valutare la proposta, emersa da alcuni sindaci al Comitato intercomunale del controllo analogo, in una riunione piuttosto accesa, di ridistribuire le deleghe assegnando al presidente Renzo Marcigaglia quelle relative a risorse umane, comunicazione e relazioni esterne di competenza del consigliere delegato Andrea Pellizzari. «Non è un atto di sfiducia verso Pellizzari – precisa il sindaco di Chiampo Matteo Macilotti –. Gli abbiamo affidato il mandato più importante, relativo alla realizzazione dell’impianto. Gli abbiamo messo in mano il futuro della vallata. È solo la volontà di riequilibrare le deleghe. Tanto più che il presidente Marcigaglia è già responsabile della società verso terzi e si occupa di comunicazione e relazioni esterne. Non sono deleghe operative. E non cambieranno i compensi. La nostra è una proposta, sarà il consiglio a decidere». «Una ridistribuzione per un maggior coinvolgimento del cda – precisa Giorgio Gentilin, sindaco di Arzignano –. La società gestisce la depurazione industriale ma anche quella civile su cui ci sono stati alcuni malesseri, vedi la questione bollette e le lamentele degli utenti». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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