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Montebello

Tav Montebello:
nuova stazione
e tracciato

 

Buone notizie per Montebello sul fronte Tav. Le osservazioni avanzate dall’amministrazione comunale, riguardanti stazione e tracciato, sono state accolte nonostante in un primo momento sembrava fossero state respinte.

«A febbraio avevamo fatto presente – spiega il sindaco Dino Magnabosco, dopo una prima visione dell’imponente documentazione spedita in municipio da Rfi e che in questi giorni è impegnato a vagliare nel dettaglio assieme al responsabile comunale dell’area tecnica – che l’attuale stazione presentava segni di decadimento data l’età e che quindi era da rivedere, e con essa le aree di servizio pubblico come ad esempio il parcheggio. Ci era stato risposto che non necessitavano di interventi. Invece oggi noto con soddisfazione che nel progetto definitivo è previsto il rifacimento della stazione con la demolizione del vecchio fabbricato e la costruzione di una nuova fermata sopraelevata, e la realizzazione, al piano strada, di un parcheggio da 217 posti con i servizi per il pubblico e gli accessi». Sempre riguardo la stazione al piano superiore, lungo un apposito viadotto che sarà edificato, ci saranno le banchine “con un solo lato abilitato alla salita e discesa dei treni”, lunghe 250 metri ciascuna e larghe 5,64 metri.

Accolte anche le osservazioni riguardanti il percorso.

«La seconda importante istanza avanzata era quella di limitare il più possibile il consumo di territorio, suggerendo di utilizzare il più possibile l’attuale sedime ferroviario, ed anche su questo fronte siamo stati accontentati».

Il progetto definitivo ha infatti ridefinito il tracciato previsto nello studio di fattibilità: l’asse ferroviario, sia la linea storica che quella dell’alta velocità, invece di seguire a sud l’autostrada come ipotizzato in un primo momento andrà a comporre assieme al Sistema tangenziali venete un corridoio di trasporto plurimodale.

«La nuova stazione – puntualizza il primo cittadino di Montebello – permetterà in prospettiva di usufruire del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR) con collegamenti cadenzati ravvicinati verso i capoluoghi di provincia: una stazione dunque a servizio di tutta la vallata del Chiampo e dei Comuni confinanti anche se qui la Tav non farà fermata».

Non mancano però le preoccupazioni, incentrate principalmente sui lavori di cantiere, in particolare quello per la costruzione del ponte sul fiume Guà lungo poco più di un chilometro, composto da 40 campate da 25 metri ed una di 78.

«Cantiere che potrebbe sovrapporsi a quello per l’ampliamento del bacino di laminazione. I disagi saranno notevoli. Oltre ad un aumento del traffico, ci preoccupa la rumorosità e le polveri che comporteranno. Bisognerà inoltre intervenire sulla viabilità: in particolare ci sono due incroci da mettere in sicurezza lungo la strada regionale 11, quello che porta alla stazione e quello che serve contrada Ronchi. Istanze che porterò alla prossima Conferenza dei servizi. Sto approntando due incontri pubblici, uno con l’intera cittadinanza ed un altro con i residenti che saranno maggiormente interessati dai cantieri della Tav per esporre i progetti ed illustrare quale sarà la nostra linea».

Giorgio Zordan

ZORDANGI

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