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Tampona in auto
mamma disabile
Deve risarcire i figli

Dopo l’incidente la mamma era stata costretta a trascurare i figli
Dopo l’incidente la mamma era stata costretta a trascurare i figli
Dopo l’incidente la mamma era stata costretta a trascurare i figli
Dopo l’incidente la mamma era stata costretta a trascurare i figli

Se la mamma è ferita in un incidente stradale e durante la convalescenza non può assistere i propri bambini, allora anche questi hanno diritto al risarcimento del danno. È una sentenza di cui non si conoscono precedenti quella scritta dal giudice di pace di Arzignano e confermata l’altro giorno in tribunale a Vicenza. Parte civile nel processo era una madre di Chiampo, vittima qualche anno fa di un sinistro apparentemente minore.

L’INCIDENTE. Il sinistro era avvenuto il 21 ottobre del 2009 a Chiampo. Kishor Kumar, oggi quarantenne, originario dell’India e residente a Montecchia di Crosara, alla guida della sua Nissan aveva tamponato la Citroen Picasso di Franca Borin, 45 anni, mamma di quattro figli che quel giorno stava tornando dal lavoro. Borin, nota anche come campionessa di basket in carrozzina, è paraplegica dal 1996 a causa di un incidente stradale accaduto a Montecchio Maggiore. In seguito al tamponamento di Kumar aveva subito un colpo di frusta e un trauma al braccio che l’aveva costretta a stare in malattia per sei mesi. Un periodo durante il quale era stata costretta a farsi aiutare nelle faccende di casa e nel provvedere ai bimbi.

LA SENTENZA. La donna, tutelata dall’avv. Mario Allegra, era stata risarcita dalla compagnia del guidatore. Kumar, difeso dall’avv. Giuseppe Frigotto, finì davanti al giudice di pace di Arzignano per lesioni colpose e venne chiamato a rispondere dei danni in solido con Uniqa assicurazioni (avv. Alessandra Cinalli), poiché ritenuto responsabile dell’incidente: non aveva rispettato la distanza di sicurezza. Nel giugno del 2014 il giudice di pace Nive Lorenzato lo ha condannato a 100 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali. Ma con una sentenza originale e per certi versi coraggiosa ha stabilito che anche i figli della donna, pur non essendo vittime dirette, avevano diritto a quelli che vengono chiamati “danni da rimbalzo”, sia patrimoniali (la donna aveva dovuto rivolgersi a una baby sitter) che morali, avendo visto la loro mamma soffrire e stare male per sei mesi. Ovviamente il giudice ha tenuto conto delle condizioni fisiche della signora: se per una persona normodotata un trauma alla mano può essere considerato trascurabile, per una in sedia a rotelle la stessa malattia ha un effetto molto più devastante, rendendola dipendente dagli altri. Una sentenza che era stata appellata dall’automobilista, ma che il giudice Furlani ha sostanzialmente confermato, riservandosi 30 giorni per le motivazioni. Qualora Kumar o la compagnia assicurativa non la impugnassero in Cassazione, la sentenza diventerebbe definitiva e per la quantificazione del risarcimento la palla passerebbe in sede civile. Tenendo conto dei quattro bambini e dei danni sia patrimoniali che morali, madre e figli potrebbero chiedere una somma tra i 20 e i 30 mila euro.

Paolo Mutterle

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