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«Svolta inaspettata e non condivisa»

Gli impianti della società partecipata Acque del Chiampo, gestore del ciclo idrico integrato di 10 comuni
Gli impianti della società partecipata Acque del Chiampo, gestore del ciclo idrico integrato di 10 comuni
Gli impianti della società partecipata Acque del Chiampo, gestore del ciclo idrico integrato di 10 comuni
Gli impianti della società partecipata Acque del Chiampo, gestore del ciclo idrico integrato di 10 comuni

Nuovo consiglio di amministrazione di Acque del Chiampo già al lavoro dopo la nomina di lunedì sera. E per Renzo Marcigaglia, presidente della società di Arzignano che gestisce il ciclo idrico integrato in 10 comuni della Valchiampo, sono giornate intense. Ieri infatti riunione nella sede di via Ferraretta con il dg Alberto Piccoli per analizzare tutti i progetti già in itinere. «Mi serviranno un paio di settimane per avere il quadro definitivo» precisa il neopresidente e poi sarà il momento di incontri con i comuni soci e con la consulta degli utenti industriali «con cui si auspica massima collaborazione come già in essere» aggiunge. Primo cda previsto il 7 luglio. Sul tavolo ci sono soprattutto due questioni: l’impianto trattamento fanghi e Pfas. «Sul trattamento fanghi l’amministratore unico uscente Alberto Serafin ha presentato all’assemblea una relazione che stiamo studiando - dicono presidente Marcigaglia e il consigliere delegato Andrea Pellizzari - prima comunque di procedere con la manifestazione di interesse intendiamo confrontarci con Regione e Provincia. Lo faremo anche sui Pfas, con autorità sanitarie e comuni. L’asse Arzignano-Chiampo e tutta la Valle del Chiampo si sono dimostrati compatti in assemblea».

Per il presidente è un ritorno alla massima carica, dopo aver guidato anche il consorzio Arica. «La fiducia espressa da Arzignano e da tutti gli altri comuni che rappresentano oltre il 90% dell’azionariato mi riempie di soddisfazione - continua - stiamo lavorando sulla strada tracciata nei 4 anni di amministrazione Serafin che ha modernizzato e reso efficiente l’azienda. Il primo e più delicato tema è quello legato ai Pfas accanto alla vasta mole di investimenti già programmati. Acque del Chiampo in questi anni ha investito quasi 2 milioni e 500 mila euro in filtri per la depurazione Pfas e nuovi impianti e dovremo andare a recuperare quanto speso da chi ha causato il danno».

La nomina del nuovo Cda di Acque del Chiampo ha fatto comunque discutere. Su dieci Comuni soci, 7 hanno dato il via libera, mentre Montorso ha espresso voto contrario, Brendola si è astenuta e Montecchio ha abbandonato l’assemblea. «Con l’amministratore unico Alberto Serafin - afferma il sindaco di Montorso Antonio Tonello - avevamo costruito un percorso importante in paese ed alcune opere che erano state già cantierizzate partiranno a breve, addirittura in anticipo. Logico che siamo rimasti molto sorpresi di questo cambiamento così radicale. Ci aspettavamo che Serafin almeno rimanesse in Cda, ma così non è stato». E a proposito dei nuovi consiglieri osserva: «Tranne Andrea Pellizzari e Renzo Marcigaglia non conosciamo gli altri tre. Vedremo cosa accadrà». Bruno Beltrame, neosindaco di Brendola, ha optato per l’astensione vista la sua fresca elezione di poco più di dieci giorni fa. «Per principio sono contrario ad un Cda invece di un amministratore unico - dichiara - ma dal momento che sono diventato sindaco da pochi giorni, ho preferito ascoltare e quindi astenermi dal voto». Il vicesindaco castellano, Gianluca Peripoli, che già a caldo aveva espresso la propria disapprovazione parlando di una «scelta scorretta dal momento che non siamo stati informati, né interpellati» pone l’attenzione anche su un’altra questione discussa in assemblea. «Mi riferisco all’aumento degli stipendi del collegio sindacale di Acque del Chiampo - spiega -. Ci hanno spiegato che l’adeguamento è previsto per normativa, ma io ho votato contro: trovo che sia assurdo in un momento di crisi aumentare gli stipendi. Sono pur sempre soldi dei cittadini».

Intanto il bilancio consuntivo 2016, approvato all’unanimità dall’assemblea, ha chiuso con un risultato positivo di oltre 4 milioni 212 mila euro con un valore della produzione in aumento, di 46 milioni 842 mila euro rispetto ai 44 milioni 577mila del 2015. La voce investimenti, per il 2016, parla di oltre 8 milioni di euro lordi.

Luisa Nicoli Antonella Fadda

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