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Studiano da leader con la Difesa Usa

Un momento del meeting che ha richiamato in  Germania 180 giovani arrivati da 15 Paesi. NICOLII sette studenti dell’Istituto  Galilei con la loro insegnante. NICOLI
Un momento del meeting che ha richiamato in Germania 180 giovani arrivati da 15 Paesi. NICOLII sette studenti dell’Istituto Galilei con la loro insegnante. NICOLI
Un momento del meeting che ha richiamato in  Germania 180 giovani arrivati da 15 Paesi. NICOLII sette studenti dell’Istituto  Galilei con la loro insegnante. NICOLI
Un momento del meeting che ha richiamato in Germania 180 giovani arrivati da 15 Paesi. NICOLII sette studenti dell’Istituto Galilei con la loro insegnante. NICOLI

Studenti a lezione di leadership, insieme ai coetanei di una quindicina di paesi europei. Sette ragazzi delle quarte dell’istituto Tecnico Galilei di Arzignano hanno partecipato, per sei giorni, al progetto “ISLI” ovvero International Student Leadership Institute in Germania a Oberwesel. Meeting organizzato dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti che ha coinvolto 180 studenti, con i docenti nel ruolo di “facilitator”, arrivati tra gli altri da Francia, Germania, Austria, Canada, Belgio, Danimarca, Finlandia, Estonia, Ungheria, Olanda, Svezia, Polonia e dalle basi americane in Europa. Un progetto a cui l’istituto Galilei partecipa da qualche anno: due le scuole italiane presenti, con il plesso arzignanese il liceo Quadri di Vicenza. «Per gli studenti, un gruppo di allievi selezionati della scuola, rappresenta una grande opportunità – precisa il dirigente del Galilei Carlo Alberto Formaggio, neoprovveditore agli studi – ed è un progetto a cui siamo onorati di partecipare. Ci permette di migliorare il nostro standard linguistico, lì si parla solo inglese, ma soprattutto di rapportarci con altre realtà scolastiche per un’azione didattica importante. E che dovrà essere proseguita anche nei prossimi anni». Sono tornati con un attestato Francesca Castagna, Mattia Dotti, Angela Milosevic, Aleksandra Ilic, Sara Cecchin, Giorgia Mastrotto, Michela Rossettini, selezionati con una serie di test. «Crediamo molto in questa esperienza – precisa la prof. Gianna Damo, responsabile del progetto – che è molto arricchente. Partecipiamo da alcuni anni. Ci si confronta su temi di attualità e si lavora sulla gestione di un gruppo, sul ruolo del leader, sulle sue caratteristiche, sul fare squadra e interagire con gli altri. È un’esperienza formativa a tutto campo: oltre all’aspetto linguistico saper dialogare e lavorare in gruppo, guidare una squadra, mediare rappresenta una marcia in più dopo il diploma. Gli studenti hanno la possibilità di confrontarsi con un contesto internazionale e da lì possono nascere gemellaggi tra il nostro istituto e altri paesi europei». Una vera full immersion: giornate al via alle 8.30 tra incontri, seminari, laboratori e sviluppo dei progetti sul tema della leadership. «I ragazzi di ogni gruppo alla fine dovevano presentare il proprio agli altri utilizzando diverse forme di comunicazione, anche con video, poster, mimo, poesia, musica». «È stata l’esperienza più bella della mia vita – racconta Michela Rossettini – uno scambio con diverse culture. È difficile da spiegare ma si è creata una tale connessione fra studenti con cui ci siamo confrontati su ciò che succede nel mondo che, quando ci siamo salutati, abbiamo pianto, ma stiamo cercando di mantenere i contatti. In pochi giorni si è creato un rapporto stretto e speciale». «All’inizio qualche difficoltà c’è stata per la lingua – ammettono Sara Cecchin e Aleksandra Ilic – ma è stata un’esperienza fantastica, anche lavorare sull’essere leader. Ci siamo trovati con studenti con un diverso background, con differenti abitudini, ma è stato facile integrarsi, ci siamo aiutati». «Abbiamo sviluppato diverse forme di espressione nel presentare i progetto – conclude Giorgia Mastrotto – ci ha aiutato ad essere creativi e non ci siamo sentiti giudicati». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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