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Sos del Comune
«Servono tirocini per i disoccupati»

Un appello dal Comune di Arzignano perché le aziende mettano a disposizione posti per discoccupati
Un appello dal Comune di Arzignano perché le aziende mettano a disposizione posti per discoccupati
Un appello dal Comune di Arzignano perché le aziende mettano a disposizione posti per discoccupati
Un appello dal Comune di Arzignano perché le aziende mettano a disposizione posti per discoccupati

Un appello dal Comune di Arzignano alle aziende del territorio sulla possibilità di inserire in tirocinio cittadini svantaggiati. Opportunità offerta dal Patto territoriale vicentino “Progetto d’inserimento lavorativo”, relativo proprio a queste figure, di cui è capofila la Provincia e che coinvolge in rete le amministrazioni comunali per far fronte ai bisogni occupazionali delle persone in difficoltà.

POCHE RISPOSTE. Lo scorso anno, terza edizione del patto ma la prima con il coinvolgimento delle imprese, ad Arzignano ci sono stati 9 inserimenti lavorativi in tirocinio, di cui due in cooperative e sette in imprese del territorio, persone tra i 40 e i 50 anni, disoccupate da tempo e in difficoltà, segnalate dai servizi sociali. Ma per il Comune non è stato facile trovare la disponibilità delle aziende. Da qui l’appello per questa quarta edizione: «Nel 2016 abbiamo contattato moltissime imprese - spiega l’assessore ai servizi sociali Alessia Bevilacqua - ma hanno risposto soltanto in quattro, con cui poi comunque abbiamo collaborato in maniera molto positiva, tanto che hanno inserito più di una persona. E ad un tirocinante è stato prorogato il contratto. Il progetto concede ai cittadini svantaggiati una nuova possibilità di reinserimento lavorativo ma ha bisogno del coinvolgimento di tutta la comunità. Ricordo tra l’altro che i costi sono tutti a carico del progetto». Quest’anno sono 8 le attività di tirocinio per Arzignano: nel patto è previsto un periodo di inserimento e reinserimento lavorativo di 5 mesi, da un minimo di 21 a un massimo di 30 ore settimanali, oltre che il servizio di accompagnamento e formazione di 12 ore in materia di sicurezza sul luogo di lavoro, con attestazione.

LE AZIENDE. «Il patto sociale è una strada da percorrere, promuovere e portare avanti - spiega Silvia Bravo, presidente del raggruppamento Ovest Vicentino di Confindustria Vicenza - ma per le aziende, che hanno dato sempre molto al territorio, ci sono delle difficoltà oggettive ad aderire. Primo perché spesso i profili delle persone svantaggiate sono lontani dalle esigenze delle imprese, che sono in ripresa dalla crisi ma cercano soprattutto personale specializzato e quindi utilizzano i canali tradizionale di domanda e offerta. Secondo perché, soprattutto in aziende medio-piccole, è difficile trasformare un lavoratore in una sorta di tutor che possa occuparsi della formazione dei tirocinanti a tempo pieno, considerato i ritmi di lavoro». «Questo strumento però rappresenta un vantaggio anche per l’azienda - continua l’assessore Bevilacqua - formando una persona può eventualmente integrarla al momento opportuno». «È un'occasione per consolidare il rapporto tra cittadini, istituzioni e realtà produttive - aggiunge il sindaco Giorgio Gentilin - in modo che il sociale non sia considerato un peso ma un’opportunità».

PRECEDENTI EDIZIONI. Ad Arzignano, nella prima edizione del patto sociale con inserimenti negli enti pubblici, 22 persone coinvolte: 13 con tirocinio e 9 con voucher; due anni fa, alla seconda edizione, 9 con tirocinio. Intanto in questi giorni, sempre sul fronte occupazione, il Comune ha inserito negli uffici tre persone svantaggiate con il bando lavori di pubblica utilità finanziato dalla Regione.

Luisa Nicoli

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