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Sfida a San Bonifacio: «Partorite qui»

Numeri in crescita per il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Cazzavillan. MASSIGNAN
Numeri in crescita per il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Cazzavillan. MASSIGNAN
Numeri in crescita per il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Cazzavillan. MASSIGNAN
Numeri in crescita per il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Cazzavillan. MASSIGNAN

Franco Pepe «Recuperare le pazienti che oggi vanno a partorire all’ospedale di San Bonifacio». L’obiettivo 2018 per il primario di ostetricia e ginecologia Paolo Tumaini è questo. Da far ritornare alla casa-madre dell’Ulss 8 non sono tanto le gestanti del bacino Arzignano-Chiampo-Trissino che dimostrano fedeltà e fiducia nei confronti del Cazzavillan, come dimostra il fatto che l’ospedale è stato uno dei pochissimi nel Veneto e nel Nord-Italia a chiudere l’anno appena concluso in rialzo come numero di cicogne (683 bambini e 40 in più del 2016). Da riattrarre c’è la popolazione femminile di una larga fetta del Basso Vicentino fra Lonigo, Noventa, Sossano, e anche oltre, che in questi anni hanno preferito prendere la strada del Veronese. Arzignano, per una serie di ragioni, era in difficoltà. L’Ulss perdeva più di un colpo. San Bonifacio proponeva un ospedale nuovo. I chilometri per arrivarci non sono tanti, così è iniziata la migrazione. Il fenomeno poi si è stabilizzato e ora non è semplice invertire il senso di marcia. Ma Tumaini ci crede. Per questo il dg Giovanni Pavesi e il sindaco Giorgio Gentilin vogliono creare, dentro e fuori l’ospedale, un sistema di servizi in grado di agevolare lo sforzo operativo del primario e di tutta la sua squadra. Pavesi darà presto dei rinforzi a Tumaini. Il reparto oggi conta solo 7 medici, ma l’organico ne prevede 11, mentre cresce la mole di lavoro. Prima dell’avvento del primario venuto da Monselice 6 mesi fa, la lista di attesa della ginecologia era di zero giorni. Oggi, grazie all’accelerazione impressa da Tumaini, gli interventi (non meno di 8 alla settimana per le grosse patologie e in più la chirurgia minore) registrano una netta impennata, e ora la lista, spia del lavoro aumentato, continua a crescere. Ci vogliono 3 mesi e mezzo per poter entrare in sala operatoria. E c’è, poi, in costante ascesa l’ostetricia. Arriveranno, quindi, nuovi medici. Inoltre, verrà sostituito un ecografo in avaria. Da parte sua il sindaco Gentilin ha messo a disposizione la nuova sede per i corsi di accompagnamento al parto inaugurata l’altra mattina in via Bonazzi 26. In ospedale ce n’era una troppo stretta, insufficiente alle esigenze, così è stata adeguata questa stanza, in un’ala del fabbricato della scuola media Zanella, che veniva utilizzata dalla Lega contro i tumori, ma l’associazione si è spostata a Chiampo, e così il sindaco ha deciso di destinarla ai corsi pre-parto. Nel locale opererà uno staff di almeno 10 persone, fra medici, ostetriche, coordinatore della sala parto. «Vogliamo investire - dice Pavesi - su questa ostetricia». «È un servizio essenziale - spiega Gentilin - e questo reparto dimostra di essere a 5 stelle». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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