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Sempre meno preti, a rischio le messe

La canonica del Duomo di Ognissanti ospita i quattro sacerdoti che seguiranno l’unità pastorale. A. MAS.
La canonica del Duomo di Ognissanti ospita i quattro sacerdoti che seguiranno l’unità pastorale. A. MAS.
La canonica del Duomo di Ognissanti ospita i quattro sacerdoti che seguiranno l’unità pastorale. A. MAS.
La canonica del Duomo di Ognissanti ospita i quattro sacerdoti che seguiranno l’unità pastorale. A. MAS.

«Non sarà facile gestire una parrocchia in più con lo stesso numero di sacerdoti. Avremo cinque messe vespertine il sabato sera in quattro chiese diverse. Così come le celebrazioni alla domenica mattina, diventerebbero dieci più o meno allo stesso orario. Senza contare i funerali e le attività religiose e di preghiera». Ad esprimere una serie di preoccupazioni è mons. Mariano Lovato, arciprete del Duomo di Arzignano, in vista dell’ingresso da settembre della parrocchia di San Zeno nell’Unità pastorale “Arzignano Centro”, che già comprende Ognissanti, Castello e Villaggio Giardino dopo la riorganizzazione avviata dalla Diocesi di Vicenza circa un anno fa.

Don Giampaolo Merlo, da anni a San Zeno, lascerà quindi la città. All’unità pastorale di Arzignano centro così faranno riferimento quasi 20 mila cittadini e non sarà facile, dalla canonica di Ognissanti, per tre sacerdoti e un collaboratore pastorale, gestire quattro chiese e le attività nelle comunità.

Dal Duomo infatti se ne andrà a settembre, per altra destinazione, anche don Andrea Bruttomesso vicario parrocchiale. All’unità pastorale quindi resteranno l’arciprete mons. Mariano Lovato, don Luigi Fontana, il collaboratore pastorale don Edoardo Dalla Riva e arriverà un sacerdote di prima nomina, don Davide Zonato: avranno in gestione Duomo, Villaggio Giardino, Castello e San Zeno.

«In questo periodo ci stiamo preparando ai trasferimenti – spiega mons. Mariano Lovato, arciprete ad Ognissanti – la salvezza per noi sarà che resteremo uniti in canonica al Duomo, così da poterci confrontare e fare insieme. Ho espresso i miei timori anche al vescovo mons. Beniamino Pizziol. Ma se non ci sono vocazioni e nuovi sacerdoti è difficile trovare alternative. Lo scorso anno, alla costituzione dell’unità pastorale a tre parrocchie, siamo riusciti a continuare le stesse tradizioni, abitudini e servizi alla comunità. Adesso vedremo. Perché a parte le celebrazioni religiose, ci sono il catechismo, il cammino con i genitori, i corsi per i fidanzati, le visite agli ammalati. Al Duomo in un anno celebriamo circa 80 funerali, così diventeranno mimino il doppio. Al più presto dovremo confrontarci anche come consigli pastorali».

Continua mons. Lovato: «Dovremo rivedere probabilmente la figura del sacerdote all’interno della comunità, che ha la responsabilità di essere guida e pastore, ma forse non lo farà con una presenza costante. Diventerà comunque un’occasione per crescere insieme come chiesa, coinvolgendo anche i laici e il volontariato. E per rivedere e cambiare anche l’idea di chiesa. Noi abbiamo molto puntato sui servizi ma, come dice Papa Francesco, il cristianesimo non è servizio religioso ma creare legami spirituali nel nome del Signore. E quindi dovremo organizzare e creare occasioni di incontro, di relazione nella comunità».

Nel percorso avviato dalla Diocesi di Vicenza l’unità pastorale Arzignano Centro però dovrebbe allargarsi ulteriormente nel 2018, comprendendo anche la parrocchia di S.an Bortolo. «È nelle previsioni - conclude mons. Lovato - quando lascerà Arzignano don Ferdinando. Se succederà però con cinque parrocchie speriamo nell’arrivo di un altro sacerdote».

Luisa Nicoli

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