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«Sciopero per la sicurezza Punizioni inaccettabili»

Uno degli striscioni preparati per lo sciopero a sorpresa al liceo.  TROGU
Uno degli striscioni preparati per lo sciopero a sorpresa al liceo. TROGU
Uno degli striscioni preparati per lo sciopero a sorpresa al liceo.  TROGU
Uno degli striscioni preparati per lo sciopero a sorpresa al liceo. TROGU

Siamo tutti ugualmente responsabili. Cercare capri espiatori sarà impossibile. La dirigente deciderà sospensioni, servizi socialmente utili o voti di condotta portanti bocciature per chi? Per 900 studenti?». Il coordinamento studentesco Vicenza prende posizione dopo lo sciopero a sorpresa e l’assemblea autogestita al liceo Da Vinci di Arzignano, definita «il primo esercizio di democrazia reale» e l’annuncio della dirigente scolastica Iole Antonella Frighetto di provvedimenti disciplinari per chi ha organizzato la manifestazione non autorizzata. Il coordinamento ribadisce che «non ci sono organizzatori della giornata. Lo stesso Dario Rasia, rappresentante d'istituto, non si è mai presentato come tale, ma sempre e solo come studente del liceo e attivista del coordinamento studentesco di Vicenza. Come riferito più volte all’arrivo dei carabinieri». Viene confermato in una nota ufficiale in cui si parla di «un mondo senza gerarchie che noi studenti riusciamo a mettere in pratica». E poi: «Il solo fatto di aver chiamato le forze dell’ordine come se gli studenti fossero una sorta di criminali che tengono in ostaggio la scuola va a vanificare tutte le belle dichiarazioni su un’apertura al dialogo che non c'è mai stata. Il tentativo poi di ricondurre a figure istituzionalizzate uno sciopero che annullava ogni ruolo preconfezionato in nome dell’autogestione è ridicolo e diffamatorio. Cos’è più formativo? Alzarsi in piedi e pretendere diritti tutti insieme o subire passivamente la realtà che viviamo ogni giorno? Invece di cercare dei responsabili da punire, la dirigente non dovrebbe forse chiedersi perché tutta la scuola abbia voluto scioperare? Piuttosto che minacciare, si faccia due domande». E mentre il coordinamento studentesco Vicenza risponde alle dichiarazione della dirigente scolastica, i ragazzi del liceo hanno preparato la “Tesi di gennaio” ovvero il documento che raccoglie progetti, richieste e pensieri dell’assembla-sciopero a sorpresa del 16 gennaio e che verrà inviato nelle prossime ore alla dirigenza scolastica. Un documento dettagliato. La prima parte, suddivisa in sette punti, fa riferimento a un regolamento elaborato dagli stessi studenti in merito a: garanzia dell’istruzione scolastica, in particolare agli studenti che per difficoltà economiche non abbiano la possibilità di acquistare libri o altro; più controlli di sicurezza; maggiore autonomia ai ragazzi nell’organizzazione delle assemblee tra cui il diritto ad averne due al mese, una di classe e una di istituto, con possibilità di invitare esterni; patto studenti-insegnanti in merito a voti e valutazioni e alle lezioni di attualità; incontri di aggiornamento sulle riforme scolastiche; maggior supporto per l’orientamento universitario, in particolare per quarte e quinte, e sostegno agli studenti con Dsa ovvero disturbi specifici di apprendimento, con utilizzo di tutti gli strumenti previsti dal piano didattico personalizzato. La seconda parte del documento si riferisce invece alla struttura del Da Vinci: «Situazione sicurezza migliorata negli ultimi anni ma ancora con alcune problematiche», scrivono i ragazzi e in particolare fanno riferimento a «scale antincendio ancora incomplete, pavimenti non sicuri, mobili fuori norma e tubature dei bagni che provocano infiltrazioni d’acqua dal soffitto e aloni di umidità». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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