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Arzignano

Sant'Agata
Nemmeno il clima
guasta la festa

Arzignano Sant'Agata

La pioggia ha rinvigorito la tradizionale devozione che lega Arzignano alla sua Santa. La processione sotto l'acqua ha dato il via ieri mattina alla cerimonia per ricordare il giorno dedicato a Sant'Agata nel voto della città. Numerosi i fedeli accompagnati da figuranti della rievocazione storica partiti dalla Rocca per giungere alla chiesa di Tezze alla 603esima edizione della Festa. Qui i diciottenni vestiti in abiti di foggia d'epoca hanno portato la statua della Santa in un simbolico giro della navata.

IL DECANO. In testa al corteo, il sindaco Giorgio Gentilin nella veste di Decano: «Con la pioggia abbondante è stato rimosso l'altro assedio della lunga assenza di precipitazioni di questo inverno, e anche di questa cosa va ringraziata Sant’Agata. Non va dimenticato – ha affermato - quanto l'acqua sia preziosa per la città e per le operose attività legate alla concia. Come Amministrazione abbiamo voluto onorare l’impegno di chi ha organizzato l'evento e il voto che va sempre mantenuto». «L’acqua - ha detto Lorella Peretti, referente dell'associazione Sant'Agata, il cui presidente è don Giovanni Imbonati, parroco di Tezze – se ha fatto venir meno qualche aspetto esteriore della festa ha permesso di vivere al meglio la parte più interiore, quella che ha a che fare con lo stare insieme nello spirito più intenso della tradizione e nel legame con la Santa».

LA DEVOZIONE. «Sono qui - afferma Silvano Concato - per il voto fatto alla Santa otto anni fa perché salvasse una persona a me molto cara e proprio nel giorno di Sant’Agata è arrivata la notizia dell'esito benigno della malattia. Non posso mancare alla processione. Un voto è un voto».

IL VOTO. La promessa fatta dalla città alla Santa risale al 5 febbraio del 1413 quando Pippo Spano al comando della soldataglia ungara teneva sotto assedio le mura scaligere della Rocca. Con uno stratagemma, gli assediati gettarono dai bastioni viveri e fieno - i pochi rimasti - facendo credere di essere in condizioni di sopportare a lungo l'azione militare. Il trucco funzionò, e nel giorno di Sant’Agata gli assalitori levarono il campo. Da allora, in segno di perenne riconoscenza ogni anno si celebra la processione dal castello alla pieve, costruita apposta. Dell'impegno si fanno carico il Decano e i capifamiglia.

Matteo Guarda

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