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Salvo lo sportello contro la violenza Ecco 30 mila euro

Casa Sant’Agata ospita il servizio di sostegno per le donne. ARCHIVIO
Casa Sant’Agata ospita il servizio di sostegno per le donne. ARCHIVIO
Casa Sant’Agata ospita il servizio di sostegno per le donne. ARCHIVIO
Casa Sant’Agata ospita il servizio di sostegno per le donne. ARCHIVIO

Luisa Nicoli L’idea era di scrivere una lettera ai sindaci dell’Ovest Vicentino per chiedere un aiuto economico a favore dello sportello contro la violenza sulle donne che è stato avviato poco più di un anno fa ad Arzignano. E che, con i numeri in crescita, aveva bisogno di nuove risorse per continuare a vivere. In realtà alla fine non è stato necessario perché una sorta di regalo di Natale è arrivato dalla Regione Veneto. Che, come annunciato da Susanna Magnabosco, presidente della fondazione Casa Sant’Angela, ha assegnato un contributo di 30 mila euro al servizio partito nella città del Grifo a novembre dello scorso anno, per iniziativa della Fondazione stessa con l’associazione “Donna Chiama Donna”, con sede in Casa Sant’Angela in via Cavour. Sportello che nel frattempo è diventato ormai un punto di riferimento per il territorio dell’Ovest Vicentino, con una cinquantina di colloqui nel 2017. Proprio qualche settimana fa infatti la Fondazione aveva lanciato una sorta di appello, per trovare le risorse necessarie ad affrontare anche il 2018, viste le tante richieste di aiuto e la spesa, di circa 10 mila euro l’anno, finora sostenuta dall’ente con il sostegno di alcuni privati. «Lo sportello contro la violenza sulle donne di Arzignano ha ottenuto, da progetto pilota, il riconoscimento ufficiale della Regione Veneto come riferimento per un bacino di 180 mila abitanti nell’Ovest Vicentino, unico servizio di questo tipo - spiega la presidente Susanna Magnabosco - e grazie alla domanda presentata dall’associazione “Donna Chiama Donna” di Vicenza, con il comune di Vicenza e il supporto di Arzignano, siamo riusciti ad ottenere un contributo di 30 mila euro. Una grande soddisfazione. Finora abbiamo potuto contare solo sulla generosità di alcuni privati, con il timore però di non poter far fronte alle tante richieste di aiuto delle donne che si rivolgono allo sportello. Ora grazie al lavoro di tutti e di Donna Chiama Donna, che gestisce da tempo il centro comunale antiviolenza di Vicenza e continuerà a farlo anche a Casa Sant’Angela, abbiamo ottenuto una risposta positiva dalla Regione Veneto. E così potremo ampliare il servizio: lo sportello infatti da quest’anno verrà aperto tre giorni alla settimana, vista tra l’altro la grande richiesta che arriva dal territorio, e il numero di telefono del servizio sarà sempre operativo. Anche con una maggiore presenza nelle scuole per attività di prevenzione e iniziative per far conoscere maggiormente lo sportello antiviolenza, a cui le donne possono rivolgersi in assoluta tranquillità». I numeri del 2017 sono importanti e ben dimostrano l’attività svolta: 54 colloqui per richieste di aiuto, 31 donne seguite dal servizio, con alcune situazioni anche gravi, e tredici consulenze legali. Richieste di aiuto arrivate per una quindicina di casi da Arzignano, per otto da Montecchio e poi da tutto l’Ovest Vicentino. Su 31 donne assistite, una ventina sono italiane, una decina straniere. Lo sportello lavora in rete con i servizi di Comuni, Ulss e forze dell’ordine e, oltre a consulenze, assistenza e percorsi dedicati, in una struttura del Vicentino offre anche ospitalità alle donne allontanate da situazioni familiari difficili. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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