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Sale la qualità dell’aria Solventi scesi del 70%

Una centralina mobile per il monitoraggio dell’aria.  FOTO ARCHIVIO
Una centralina mobile per il monitoraggio dell’aria. FOTO ARCHIVIO
Una centralina mobile per il monitoraggio dell’aria.  FOTO ARCHIVIO
Una centralina mobile per il monitoraggio dell’aria. FOTO ARCHIVIO

Concentrazione di solventi e presenza di idrogeno solforato nell’aria. Per questi monitoraggi ambientali nel territorio nell’Ovest Vicentino, area di circa 17 comuni dall’Alta Valchiampo a Lonigo e Alonte, l’agenzia Giada ha assegnato all’Arpav un contributo di 50 mila euro, sostenuto dalla Provincia e dai Comuni. I monitoraggi sono già in corso e si concluderanno il 31 dicembre, mentre entro maggio 2019 l’Arpav dovrà presentare una relazione completa con la valutazione dei dati. «Le analisi hanno un duplice obiettivo – spiega Andrea Baldisseri, responsabile del progetto Giada –: misurare continuativamente la qualità dell’aria e capire se le azioni di miglioramento intraprese hanno avuto una ricaduta positiva sul territorio». Un risultato importante è già stato ottenuto: per quanto riguarda i solventi nell’aria, dall’avvio del progetto Giada nel 1996, si sono ridotti da quasi 18 mila tonnellate a circa 5.500. «Una riduzione eclatante di cui siamo soddisfatti ma ci sono voluti anni per ottenerla», precisa Baldisseri. I monitoraggi vengono effettuati con campionatori passivi, i cosiddetti radielli, posizionati in 50 punti nell’Ovest Vicentino, che misurano la concentrazione di solventi nell’aria e con altri radielli che registrano l’idrogeno solforato, che produce odore di uova marce, e con un laboratorio mobile di Arpav, un furgone attrezzato, che si sposta sul territorio e misura entrambe le sostanze. «La criticità resta per l’idrogeno solforato - continua Baldisseri - in particolare tra Zermeghedo e Montebello. Era lo stesso problema di Arzignano, legato all’impianto di depurazione, che è stato risolto con la copertura delle vasche. A Montebello e Zermeghedo ci sono diverse concerie che fanno un pretrattamento prima di scaricare. Il problema è lì. Adesso le singole imprese stanno procedendo con la copertura delle vasche. Ma se ad Arzignano la depurazione è centralizzata, tra Montebello e Zermeghedo il problema è in diversi punti del territorio. Le iniziative intraprese dalle aziende, definite con i Comuni per ridurre le emissioni, dovrebbero essere completate per l’autunno. Il furgone usato per le rilevazioni torna sul sito almeno 4 volte l’anno e ci consente di avere step progressivi sull’evolversi della situazione». Si è invece conclusa la campagna di rilevamento dell’inquinamento atmosferico con gli “annusatori” ovvero una squadra di specialisti degli odori chiamati a valutare l’aria nell’Ovest Vicentino. «Aveva lo scopo principale di rendere più oggettiva possibile la verifica odori in alcuni punti precisi: due anni fa alla Sicit, quest’anno alle Fonderie di Montorso - conclude -. Gli annusatori, addestrati a distinguere le diverse tipologie di odori, si sono quindi mossi sul territorio. E il monitoraggio ha registrato frequenza e intensità degli odori. Un miglioramento a Montorso c’è stato, stando alle rilevazioni delle emissioni da camino effettuate in anni precedenti, grazie a interventi attuati dalle fonderie. Ma l’aria risente anche degli odori della zona industriale di Zermeghedo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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