Concentrazione di solventi e presenza di idrogeno solforato nell’aria. Per questi monitoraggi ambientali nel territorio nell’Ovest Vicentino, area di circa 17 comuni dall’Alta Valchiampo a Lonigo e Alonte, l’agenzia Giada ha assegnato all’Arpav un contributo di 50 mila euro, sostenuto dalla Provincia e dai Comuni. I monitoraggi sono già in corso e si concluderanno il 31 dicembre, mentre entro maggio 2019 l’Arpav dovrà presentare una relazione completa con la valutazione dei dati. «Le analisi hanno un duplice obiettivo – spiega Andrea Baldisseri, responsabile del progetto Giada –: misurare continuativamente la qualità dell’aria e capire se le azioni di miglioramento intraprese hanno avuto una ricaduta positiva sul territorio». Un risultato importante è già stato ottenuto: per quanto riguarda i solventi nell’aria, dall’avvio del progetto Giada nel 1996, si sono ridotti da quasi 18 mila tonnellate a circa 5.500. «Una riduzione eclatante di cui siamo soddisfatti ma ci sono voluti anni per ottenerla», precisa Baldisseri. I monitoraggi vengono effettuati con campionatori passivi, i cosiddetti radielli, posizionati in 50 punti nell’Ovest Vicentino, che misurano la concentrazione di solventi nell’aria e con altri radielli che registrano l’idrogeno solforato, che produce odore di uova marce, e con un laboratorio mobile di Arpav, un furgone attrezzato, che si sposta sul territorio e misura entrambe le sostanze. «La criticità resta per l’idrogeno solforato - continua Baldisseri - in particolare tra Zermeghedo e Montebello. Era lo stesso problema di Arzignano, legato all’impianto di depurazione, che è stato risolto con la copertura delle vasche. A Montebello e Zermeghedo ci sono diverse concerie che fanno un pretrattamento prima di scaricare. Il problema è lì. Adesso le singole imprese stanno procedendo con la copertura delle vasche. Ma se ad Arzignano la depurazione è centralizzata, tra Montebello e Zermeghedo il problema è in diversi punti del territorio. Le iniziative intraprese dalle aziende, definite con i Comuni per ridurre le emissioni, dovrebbero essere completate per l’autunno. Il furgone usato per le rilevazioni torna sul sito almeno 4 volte l’anno e ci consente di avere step progressivi sull’evolversi della situazione». Si è invece conclusa la campagna di rilevamento dell’inquinamento atmosferico con gli “annusatori” ovvero una squadra di specialisti degli odori chiamati a valutare l’aria nell’Ovest Vicentino. «Aveva lo scopo principale di rendere più oggettiva possibile la verifica odori in alcuni punti precisi: due anni fa alla Sicit, quest’anno alle Fonderie di Montorso - conclude -. Gli annusatori, addestrati a distinguere le diverse tipologie di odori, si sono quindi mossi sul territorio. E il monitoraggio ha registrato frequenza e intensità degli odori. Un miglioramento a Montorso c’è stato, stando alle rilevazioni delle emissioni da camino effettuate in anni precedenti, grazie a interventi attuati dalle fonderie. Ma l’aria risente anche degli odori della zona industriale di Zermeghedo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA