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Roggia inquinata
Via alle ispezioni
lungo le condotte

Il liquame nero e maleodorante depositatosi sul fondo della roggia di Arzignano lungo viale Vicenza.A.MAS.
Il liquame nero e maleodorante depositatosi sul fondo della roggia di Arzignano lungo viale Vicenza.A.MAS.
Il liquame nero e maleodorante depositatosi sul fondo della roggia di Arzignano lungo viale Vicenza.A.MAS.
Il liquame nero e maleodorante depositatosi sul fondo della roggia di Arzignano lungo viale Vicenza.A.MAS.

«Chi fa azioni del genere è un imprenditore di serie B». Non usa mezzi termini Alberto Serafin, amministratore unico di Acque del Chiampo, all’indomani della scoperta dello sversamento nella roggia di Arzignano, attribuibile a reflui della concia, che a tre giorni dalla scoperta preoccupa ancora l’Arpav e il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta. C’è, infatti, il timore che eventuali piogge peggiorino la situazione rimettendo in circolo i diversi metri cubi di inquinanti depositati sul fondo della roggia. Intanto, oggi, sarà chiesto al sindaco di emettere un’ordinanza di videoispezione nelle condotte. «È incredibile che accadano ancora tali episodi - prosegue Serafin - chi lo ha fatto culturalmente, sotto l’aspetto ambientale, dimostra arretratezza. E’ senza scrupoli. Oltre a un danno ecologico è anche un danno nei confronti di quei conciari che hanno speso milioni di euro negli impianti per migliorare la situazione e si impegnano costantemente per l’ambiente». Serafin ricorda che tutti gli scarichi sono controllati: «Ogni azienda ha una cabina di monitoraggio dove viene prelevato un campione dello scarico e successivamente analizzato dai laboratori».

Le tracce dello sversamento erano ancora visibili ieri lungo la roggia in via Vicenza, dove l’acqua era scura e si notava una melma nera e maleodorante. Sabato sera scorso alcuni cittadini, tre chilometri più a nord in via Martiri di Cefalonia, avevano segnalato ai vigili del fuoco la presenza di un liquido di nero. Sul posto, anche i tecnici Arpav che hanno dato il via agli accertamenti e prelevato dei campioni per le analisi. «Mi auguro si tratti di un incidente e non di un’azione intenzionale - afferma il sindaco Giorgio Gentilin -. Ma se davvero si è trattato di una fuoriuscita l’azienda in questione avrebbe dovuto segnalarlo. Sicuramente i responsabili saranno individuati e dovranno spiegare cosa è accaduto».

«L’Arpav ha subito chiesto la nostra collaborazione per la parziale chiusura della paratoia della roggia che viene usata per le irrigazioni - osserva il presidente del Consorzio di Bonifica, Silvio Parise - e con la deviazione delle acque. Chiusa anche la paratoia nel luogo in cui è stato indicato lo sversamento per evitare che l’inquinamento potesse estendersi».

Antonella Fadda

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