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Arzignano

Riesumato Giuriolo
Trovate due bombe
Fatte brillare

Gli artificieri del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini di Trento mostrano i resti delle bombe a mano fatte esplodere. FOTO ALBERTO MASSIGNAN
Gli artificieri del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini di Trento mostrano i resti delle bombe a mano fatte esplodere. FOTO ALBERTO MASSIGNAN
Gli artificieri del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini di Trento mostrano i resti delle bombe a mano fatte esplodere. FOTO ALBERTO MASSIGNAN
Gli artificieri del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini di Trento mostrano i resti delle bombe a mano fatte esplodere. FOTO ALBERTO MASSIGNAN

Due bombe a mano nella tomba di Antonio Giuriolo, nel cimitero di Arzignano. Un ritrovamento decisamente inedito che aggiunge un nuovo capitolo di storia alla vita del capitano Toni, insegnante e capitano degli Alpini, medaglia d’oro al valor militare, nato a Castello di Arzignano nel febbraio del 1912, morto partigiano ucciso in combattimento sulle montagne dell’Appennino bolognese a Lizzano in Belvedere il 12 dicembre del 1944.

Il ritrovamento dei due ordigni nella bara parte dalla richiesta dei familiari di Giuriolo, presentata al Comune alcuni giorni fa, di procedere alla riesumazione dalla tomba di famiglia delle quattro sepolture più datate, tra cui quella del capitano Toni, per eventuali future inumazioni. È stato così, con grande sorpresa, che gli addetti al cimitero hanno ritrovato nella bara di Antonio Giuriolo oggetti, alcuni non ben identificati, che potevano risalire al periodo del secondo conflitto mondiale. Immediata quindi la comunicazione al Comune. «Quando si trovano oltre al corpo altri oggetti, la cooperativa che gestisce i servizi cimiteriali allerta il municipio spiegano. Così è partito l’avviso alle forze dell’ordine e ha preso il via l’operazione di recupero e di bonifica di quelle che sono state identificate come due bombe a mano».

Ieri mattina ad Arzignano è arrivato il team degli artificieri dell’esercito appartenenti al 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini di Trento della Brigata Alpina Julia coordinati dal NORD, comando forze di difesa interregionale di Padova che intervengono in casi come questi, per la salvaguardia e l’incolumità pubblica in situazioni di ritrovamento di ordigni bellici della prima e seconda Guerra Mondiale. Nella tomba di Giuriolo, sono state identificate due bombe a mano italiane, modello Sipe, che erano ancora perfettamente efficienti.

Per farle brillare è stata messa in sicurezza dagli artificieri, con la collaborazione dei carabinieri di Arzignano, una zona retrostante il cimitero, in via dell’Altura. Vicino ad una collinetta, ad una distanza di sicurezza dalla strada, le due bombe sono quindi state fatte esplodere. L’operazione in sé è durata pochi minuti. Anche se è stato necessario più tempo per coordinare l’intervento garantendo la sicurezza pubblica.

L’aspetto inedito della vicenda resta il ritrovamento delle due bombe a mano nella bara di capitano Toni. Che sono rimaste nella tomba al cimitero arzignanese praticamente per oltre sett’anni. La salma del capitano Toni infatti, venne recuperata soltanto alcuni mesi dopo la morte avvenuta il 12 dicembre del 1944 in battaglia nell’Appennino toscoemiliano sotto i colpi delle mitragliatrici tedesche, come ha ricordato ieri un familiare. E venne quindi deposta nella bara cosi com'era. Nella primavera del 1945 il corpo di Antonio Giuriolo fece ritorno e venne sepolto ad Arzignano.

Ma né allora né negli anni successivi la bara venne mai aperta. Così soltanto ora è stato possibile scoprire che il capitano dei partigiani, deceduto in battaglia a 32 anni, era stato sepolto com'era al momento della morte. Nella bara, con i due ordigni bellici, è stata ritrovata anche una moneta. E piccoli resti di indumenti e di vecchi scarponi che Giuriolo indossava nel giorno in cui le mitragliatrici tedesche misero la parola fine alla sua vita.

Luisa Nicoli

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