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Pronto soccorso record
Cento accessi al giorno

Picco di accessi tra giugno e luglio al pronto soccorso del Cazzavillan
Picco di accessi tra giugno e luglio al pronto soccorso del Cazzavillan
Picco di accessi tra giugno e luglio al pronto soccorso del Cazzavillan
Picco di accessi tra giugno e luglio al pronto soccorso del Cazzavillan

Un uomo colpito da malore, un altro che si tiene il braccio ferito da una caduta. Una donna arriva trafelata: «Mio padre è dentro». E si aprono le porte di accesso al reparto. È una mattina come tante altre al pronto soccorso dell’ospedale Cazzavillan di Arzignano. Il via vai è continuo. Arrivano due donne di colore, una spiega all’altra il significato degli schermi che riportano i codici assegnati ai pazienti al triage. Ad accogliere tutti c’è comunque il volontario delle sale d’attesa, identificabile da tesserino e maglietta arancione. Un uomo esce sul letto d’ospedale destinato al ricovero. Altri vengono inviati all’obi, osservazione breve intensiva.

L’attività è intensa. I numeri di queste settimane al pronto soccorso del Cazzavillan parlano di una media di 90-100 accessi ogni giorno. Con picchi da vera urgenza. «Il trend degli utenti è in continuo incremento - spiega Vito Cianci, direttore dell’unità operativa complessa di pronto soccorso degli ospedali del Distretto Ovest dell’Ulss 8 Berica - al Cazzavillan ad Arzignano quest’anno abbiamo avuto a giugno circa 2590 accessi, 200 in più rispetto ai 2393 dello stesso periodo del 2016. E a luglio si conferma lo stesso trend. Qualche sera fa ci siamo trovati alle 23.30 con 35 pazienti in pronto soccorso, 17 in attesa di cui 4 codici gialli. Picchi che di solito accadono nel periodo invernale. È stata una delle prime volte che ci siamo trovati di fronte ad una tale emergenza d’estate. I codici rossi, più gravi, rappresentano dall’1 al 3% dei casi. L’aumento è stato soprattutto per gialli e verdi. E non solo cresce il quantitativo del numero di pazienti ma cambia anche la complessità delle situazioni, parliamo di malati cronici con più di una patologia».

La maggior parte dei pazienti di queste settimane sono anziani, comunque ultrasessantenni. «Il clima, caldo e umidità, favoriscono l’insorgere di problemi soprattutto in persone già in situazione di instabilità - continua il dott. Cianci - penso all’anziano cronico, con pressione labile, diabete. Situazioni che risentono di queste condizioni climatiche a cui basta poco per aggravarsi. Non c’è stato un aumento significativo di traumatologie, ma di malori, perdita di conoscenza, traumatismi da cadute. Ma anche ictus, emorragie cerebrali, infarti, insufficienza respiratoria. Gli innalzamenti improvvisi di pressione possono infatti provocare conseguenze a livello cardiologico, e quindi infarti, o neurologico, ictus ischemico o emorragico».

Le due ambulanze del 118, una medicalizzata e una infermierizzata, in servizio 24 ore su 24, ricevono chiamate di continuo. Quando ci sono le situazioni di emergenza vengono disposte misure conseguenti dal primario, che è il primo ad arrivare a supporto. «Sono 20 le unità in servizio al pronto soccorso, ma non esclusivamente ad Arzignano - conclude - lavorano anche a Valdagno. A volte ci vuole pazienza. I codici più gravi, rossi e gialli, infatti sono regolarmente garantiti nell’urgenza. E ad Arzignano comunque anche la permanenza media in pronto soccorso per i codici bianchi e verdi, i meno gravi, è al di sotto della media regionale e provinciale. Un dato soddisfacente ma che cerchiamo sempre di migliorare».

Luisa Nicoli

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