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Pilotano una stangata da tre milioni

Due militari della guardia di finanza durante accertamenti tributariL’ingresso principale del tribunale di Milano
Due militari della guardia di finanza durante accertamenti tributariL’ingresso principale del tribunale di Milano
Due militari della guardia di finanza durante accertamenti tributariL’ingresso principale del tribunale di Milano
Due militari della guardia di finanza durante accertamenti tributariL’ingresso principale del tribunale di Milano

Ivano Tolettini Hanno pianificato e pilotato una stangata da 3 milioni di euro ai danni del Fisco e della Previdenza. Come? Non versando i tributi e gli oneri previdenziali dal 1998 al 2006 quando la società “Cmmb Equipments”, con sedi a Milano e Brendola, è fallita. Al termine di una battaglia giudiziaria iniziata nel 2008, l’imprenditore Gianluigi Boschetti, 73 anni, e la figlia Samantha, di 46, sono stati riconosciuti colpevoli, con sentenza passata in giudicato, di bancarotta fraudolenta per distrazione e sono stati condannati ciascuno a 2 anni 8 mesi di reclusione. A una pena molto più mite, invece, perché nel loro caso è stata riconosciuta la bancarotta semplice, sono stati condannati Jurick Boschetti e Dario Campagnolo che avevano avuto un ruolo nell’azienda dal 2004 al 22 giugno 2006 quando il tribunale di Milano aveva dichiarato il fallimento. Nel loro caso però la Cassazione non si è ancora pronunciata. Invece, la Corte di Cassazione, sezione 5, presieduta da Antonio Paolo Bruno ha respinto il ricorso dell’avvocato Anna Cifuni per padre e figlia di Montecchio Maggiore ed ha ricostruito l’insolvenza in questi termini. La “Cmmb Equipments srl” era sorta sulle ceneri di una società molto piccola, la “Sagitta Equipments srl”, che priva di debiti fu messa in liquidazione dai precedenti proprietari nel 1997. Era stata acquistata nel 1998 dai Boschetti e quindi usata per proseguire la loro attività in precedenza affidata alla “Cmbb Costruzioni Meccaniche srl”, anch’essa dichiarata fallita. La procura di Milano, che si è avvalsa della guardia di finanza, era stata dura con i Boschetti accusandoli di avere orchestrato una bancarotta pianificando la spoliazione dolosa dell’azienda. Il gup ha accolto questa tesi, poi in Appello la pena per Gianluigi e Samantha Boschetti è stata mitigata a 2 anni 8 mesi di reclusione a testa. È andata meglio a all’altro Boschetti, Jurick e a Dario Campagnolo, perché la loro responsabilità era stata “solo” quella di avere aggravato il dissesto risalente al 1998. La difesa chiedeva che anche per Gianluigi e Samantha fosse riconosciuta la meno grave bancarotta semplice. Tuttavia, gli ermellini hanno messo i puntini sulla vicenda e hanno scritto che «la nuova società - la Cmmb Equipments - ha perseguito sin dall’origine e con premeditazione la strategia dell’autofinanziamento mediante la sistematica omissione di pagamento di tributi e oneri previdenziali». Dunque, «non è dato discorrere di aggravamento di un dissesto e di prosecuzione di attività in situazione di insolvenza, ma di una deliberata strategia di operare sottraendosi agli obblighi di legge e utilizzando un veicolo societario inizialmente sano e acquisito a quello scopo». Insomma, per i giudici Gianluigi e Samantha Boschetti hanno orchestrato deliberatamente il fallimento, pilotandolo, per danneggiare i creditori. La difesa dei Boschetti ha parlato anche dell’ipotesi meno grave del “dolo eventuale”, ma questa tesi è stata seccamente respinta dalla Cassazione per la «gravità oggettiva del fatto, anche in relazione all’entità assai consistente del debito, oltre 3 milioni di euro». La tesi è «palesemente smentita dalle sentenze di merito». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ivano Tolettini

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