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Piano da oltre 4 milioni
contro gli allagamenti

Una veduta di Alte Ceccato dalla Selva di Montecchio. A. MAS.
Una veduta di Alte Ceccato dalla Selva di Montecchio. A. MAS.
Una veduta di Alte Ceccato dalla Selva di Montecchio. A. MAS.
Una veduta di Alte Ceccato dalla Selva di Montecchio. A. MAS.

Occorrono 4,4 milioni di euro per evitare che le zone più sensibili di Montecchio Maggiore finiscano sotto acqua e per migliorare la situazione idraulica del territorio. Il denaro riguarda due progetti sulla rete fognaria predisposti da Acque del Chiampo in seguito ad alcuni eventi meteorici particolarmente intensi verificatisi nel 2009 che portarono all’allagamento della zona ospedale e del piano interrato dello stesso.

«Acque del Chiampo - ha spiegato l’amministratore unico Alberto Serafin in consiglio comunale – dopo quegli eventi si è prontamente attivata eseguendo la pulizia della condotta esistente e la periodica manutenzione della stessa. Operazioni che hanno sensibilmente migliorato la situazione, tanto che da allora non si sono registrati altri allagamenti nell’area dell’ospedale civile».

Nel piano d’ambito 2009 era inserito un intervento che prevedeva il potenziamento della rete fognaria nella zona San Vitale e via Giarette per un importo stimato in 531.000 euro. Ma, sulla scorta di rilievi più approfondite, è emerso che la criticità idraulica non era facilmente risolvibile con una semplice estensione di rete.

È stato quindi sviluppato uno studio idraulico che ha preso in considerazione tutta l’area di Montecchio che fa riferimento alla dorsale fognaria principale lungo l’asse nord-sud , che va dalla zona di San Vitale all’area del casello autostradale di Alte. Dove serve prolungare il nuovo canale che porta le acque nere alla laminazione verso l’autostrada e dove passeranno Pedemontana e Tav. «Lo studio idraulico – ha puntualizzato Serafin - ha evidenziato che, a seguito di una forte antropizzazione, ed al conseguente sottodimensionamento delle reti esistenti, il territorio comunale di Montecchio può presentare, in diverse aree, fenomeni di allagamento in concomitanza di eventi meteorici intensi». Come ad esempio accaduto nel 2013 all’innesto della strada 246 con la regionale 11.

Il progetto preliminare prevede due macro interventi. Il primo è il prolungamento del nuovo canale diversore (Ncd) verso nord, e la realizzazione di due bacini di invaso lungo il percorso dell’attuale Ncd al fine di laminare la maggiore portata drenata. Il secondo la realizzazione di un collettore di gronda parallelo alla dorsale principale di viale della Vittoria, volto ad intercettare gli apporti misti provenienti dai sottobacini collinari, recapitandoli nel nuovo collettore a valle dell’ospedale, e potenziando un tratto della dorsale.

«Il progetto preliminare – ha concluso Alberto Serafin - è stato presentato da Acque del Chiampo in Consiglio di Bacino lo scorso 11 aprile. L’attuale Piano d’Ambito però non prevede capienza economica per la totalità dell’importo. Per verificare la possibilità di un cofinanziamento, il Consiglio di Bacino si confronterà con Rfi, che gestiste la linea Alta Velocità, Sis, concessionaria che gestiste la Superstrada Pedemontana Veneta ed il consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, tutti interessati alla realizzazione delle opere».

Giorgio Zordan

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