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Arzignano

Perdita e lutto
Al via un ciclo
di incontri

La serata al Galilei con il consulente Marco Maggi (Massignan)
La serata al Galilei con il consulente Marco Maggi (Massignan)
La serata al Galilei con il consulente Marco Maggi (Massignan)
La serata al Galilei con il consulente Marco Maggi (Massignan)

ARZIGNANO. Inizia questa sera, lunedì 26 febbraio 2018, il ciclo di incontri in quattro serate “Parole e gesti per dire addio” (per partecipare è necessaria l’iscrizione) organizzato in collaborazione con “Reti di Comunità”, Associazione Comunità papa Giovanni XXIII e Istituto Tecnico Galilei di Arzignano. Il relatore sarà il consulente educativo e formatore Marco Maggi, già conosciuto ad Arzignano per aver seguito diversi progetti legati alle problematiche e al disagio giovanile, mentre le serate si svolgeranno nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Statale G. Galilei, Via Vicenza. Il primo incontro si concentrerà su  "La fragilità e la vulnerabilità umana, lo stress nei cambiamenti della vita, il trauma, fattori di rischio e fattori protettivi, la resilienza: riferimenti teorici, resilienza e vulnerabilità".

L'iniziativa segue la serata dello scorso 16 gennaio tenutosi sempre al Galilei, per offrire un sostegno alla comunità colpita duramente da diversi lutti.  Quell'incontro, infatti, con il consulente educativo Marco Maggi, è stato come “entrare in una cristalleria” e sfiorare, con la dovuta delicatezza, il trauma e lo sgomento, per l’improvvisa e dilaniante perdita dei giovani arzignanesi Giovanni Massignani, Matteo Dal Molin, Alex Ferrari con Luca Bortolaso di Lonigo. “E’ bene affrontare insieme queste tematiche e – ha spiegato l’assessore al sociale e vicesindaco Alessia Bevilacqua - riuscire a superare, in tal modo, determinate situazioni difficili”. “Non si può sottovalutare il dolore degli adolescenti. Non bisogna mai congelare i traumi, facendo finta di niente, ma dare il giusto nome alle cose ”, ha affermato Maggi. Alle 130 persone presenti, il consulente ha cercato di fornire, seppur a livello introduttivo, strumenti utili per aiutare i propri figli nella pesante elaborazione del lutto, attraverso racconti di esperienze vissute in prima persona, schemi illustrativi sui complicati meccanismi dell’animo umano, specialmente in questa fascia d’età e video mirati (davvero commovente l’estratto del film sul tema della morte vista dagli occhi dei minori “Monsieur Lazhar” di Philippe Falardeau). In queste circostanze in cui tutto sembra spezzarsi, pur non essendo possibile evitare di pensare che siano solo parole, può essere benefico, per sciogliere i nodi ed allentare la rabbia, ricordarsi che :“Se l’uomo è impastato d’infinito, come può la sofferenza soffocare l’infinito?”. Non lo soffoca affatto, anzi “le persone che perdiamo trovano il modo di trasformarci” in un percorso che, tra ostacoli e cadute, va dalla profonda tristezza alla consapevolezza di quanto sia fondamentale “non sopravvivere, ma vivere”, con la gioia negli occhi.

Laura Guarducci

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