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«Offesa dal sindaco, pretendo le scuse»

L’assemblea intercomunale di controllo analogo di Acque del Chiampo si è tenuta in municipio
L’assemblea intercomunale di controllo analogo di Acque del Chiampo si è tenuta in municipio
L’assemblea intercomunale di controllo analogo di Acque del Chiampo si è tenuta in municipio
L’assemblea intercomunale di controllo analogo di Acque del Chiampo si è tenuta in municipio

Luisa Nicoli Giorgio Zordan Tensione nell’assemblea intercomunale di controllo analogo di Acque del Chiampo andata in scena l’altro giorno in municipio ad Arzignano. E gli argomenti in discussione hanno contribuito ad alzare non poco i toni. Con un «comportamento offensivo», secondo quanto riferito dal sindaco di Lonigo Luca Restello e dall’assessore di Montecchio Gianluca Peripoli, del primo cittadino di Arzignano Giorgio Gentilin verso il sindaco di Crespadoro Emanuela Dal Cengio. È stata invitata a «stare zitta» e a lasciare l’assemblea. Sulla questione, la diretta interessata Dal Cengio aveva scelto la via del silenzio preferendo non finire sulla stampa, ma una volta interpellata è stata comunque costretta a rispondere. «Sono sbalordita e offesa dall’atteggiamento intimidatorio, discriminatorio e sessista in quanto rivolto ad una donna da parte del sindaco Gentilin nei miei confronti. Ora attendo le sue scuse». Alla domanda su che cosa farà se le scuse non arriveranno Dal Cengio è chiara: «Valuterò quali azioni intraprendere. Una denuncia? Non è esclusa. Ho anche chiesto che Gentilin rassegni le dimissioni dalla carica di presidente dell’assemblea intercomunale di controllo analogo». Sul piatto della discussione la richiesta dei Comuni di Arzignano e Chiampo di prelevare 500 mila euro dal fondo di riserva di Acque del Chiampo per «finanziare il progetto della variante alla trafficata strada provinciale che collega i due territori», come avevano dichiarato i due sindaci interessati dal tracciato. Incalzata dalle domande, Dal Cengio non può esimersi dal continuare a rispondere. «Una riunione dai toni accesi - dice -. Mi apprestavo a esprimere il mio voto contrario riguardo il prelievo dal fondo riserva, motivato dal fatto che non eravamo in possesso di informazioni e soprattutto documentazioni sufficienti, quando il sindaco Gentilin mi ha intimato il silenzio e di uscire dall’aula. Mi sono sentita oltraggiata e me ne sono andata. E questo mi ha impedito di votare. C’erano stati interventi più incisivi dei miei colleghi che però non hanno avuto la stessa risposta. La mancanza di rispetto nei confronti della figura istituzionale che rappresento di fatto è un’offesa verso tutti i cittadini di Crespadoro. E ci tengo a ringraziare per la solidarietà i colleghi Luca Restello, che pure ha lasciato l’aula, e Gianluca Peripoli che ha fatto mettere a verbale il comportamento di Gentilin». E tra l’altro sembra non sia stata la prima volta. Ci sarebbe un precedente, di diversi mesi fa. «La scorsa estate ho ricevuto un sms quanto mai offensivo - racconta Dal Cengio-. In quell’occasione sono poi arrivate le scuse di Gentilin. Attendo faccia altrettanto ora». «Non ho cacciato nessuno dall’assemblea - ribatte Gentilin -. L’ho solo invitata a stare zitta. È vero. Con un tono piuttosto acceso, la discussione in quel momento lo era. Ma è stata Dal Cengio ad uscire, di sua volontà. Mi scuso soprattutto per il modo in cui mi sono espresso ma non ho offeso nessuno. Lonigo e Montecchio stavano interferendo con l’Amministrazione comunale di Arzignano perché in merito alle risorse di Acque del Chiampo per la bretella avevano nuovamente sostenuto che i soldi in realtà sarebbero serviti per la questione del gas. Cosa assolutamente non vera, come già ribadito. Lei si è inserita nella discussione e l’ho zittita». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli Giorgio Zordan

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