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Occupazione a scuola Ora scattano le sanzioni

Uno degli striscioni appesi a scuola durante lo sciopero.  FOTO TROGUAl liceo “Da Vinci” sono intervenuti i carabinieri della stazione.  NICOLI
Uno degli striscioni appesi a scuola durante lo sciopero. FOTO TROGUAl liceo “Da Vinci” sono intervenuti i carabinieri della stazione. NICOLI
Uno degli striscioni appesi a scuola durante lo sciopero.  FOTO TROGUAl liceo “Da Vinci” sono intervenuti i carabinieri della stazione.  NICOLI
Uno degli striscioni appesi a scuola durante lo sciopero. FOTO TROGUAl liceo “Da Vinci” sono intervenuti i carabinieri della stazione. NICOLI

Provvedimenti disciplinari per chi ha organizzato lo sciopero e l’assemblea autogestita di mercoledì al liceo Da Vinci di Arzignano: l’adesione, dato ufficiale della scuola, è stata del 90% dei 960 studenti iscritti. Lo ha deciso ieri lo staff di presidenza dell’istituto, perché la manifestazione non era autorizzata. «Non vogliamo essere punitivi ma valuteremo, in base al regolamento scolastico, quali provvedimenti adottare - precisa la dirigente Iole Antonella Frighetto - seguendo una logica di equilibrio e di differenziazione delle responsabilità, con intenti educativi e formativi». Il liceo sta quindi cercando di individuare chi ha promosso e organizzato l’occupazione della palestra e la relativa assemblea, controllata anche dalla presenza, nelle prime ore del mattino, dei carabinieri della stazione. «Potrebbero essere anche i quattro rappresentanti di istituto, ma in questo momento stiamo verificando, pare fosse coinvolta anche la consulta provinciale degli studenti», precisa il dirigente scolastico. E le ipotesi di provvedimenti sono le più diverse: «Una sospensione, il voto in condotta o anche prestare servizi a favore della scuola. Decideremo con gli organi competenti. Di certo non possiamo far passare l’accaduto come nulla fosse. Avrebbero potuto chiedere l’assemblea 5 giorni prima come da regolamento. Ne hanno una al mese. Non l’hanno fatto». Lo sciopero e l’occupazione della palestra, con assemblea autogestita, è partita con un tam tam di messaggi tra i ragazzi la sera precedente. Quel giorno, all’esterno del Da Vinci, era stato esposto uno striscione contro la burocrazia che però non aveva fatto pensare a dirigenti e docenti che ci fosse aria di contestazione. L’occupazione della palestra, oltre alla mattinata, è proseguita con un gruppetto di una trentina di persone anche nel pomeriggio, per stilare la lista delle richieste da presentare al dirigente scolastico, ma si era comunque conclusa prima dell’orario di chiusura del liceo fissata alle 17. E nell’atrio del Da Vinci, dove si trova la bacheca sindacale, trasformata a penna dai ragazzi in bacheca degli studenti, è stato esposto uno striscione in cui molti hanno segnalato un problema o un disagio. Il documento con la lista delle rivendicazioni dell’assemblea arriverà in presidenza nei prossimi giorni. Sul banco degli imputati: cantiere della Provincia, lavori non ancora conclusi rispetto alla scadenza prevista; sicurezza; questioni burocratiche, che hanno costretto l’istituto a posticipare i viaggi di istruzione; gli stage dell’indirizzo scienze umane e «un consiglio di istituto lento e macchinoso che pone mille restrizioni a ogni proposta» spiegavano i ragazzi il giorno dello sciopero. «Ieri ci siamo nuovamente confrontati con gli studenti - conclude -. Parlano di prove di democrazia, chiedono maggiore autonomia. Non ho ancora la lista ufficiale delle richieste ma hanno ribadito le questioni lavori, sicurezza, burocrazia, viaggi di istruzione. Disponibili comunque ad accoglierle se legittime e secondo le regole». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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