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Mutui inevasi, all’asta tre case al mese

Sempre più aste dopo i mutui non pagati dai proprietari
Sempre più aste dopo i mutui non pagati dai proprietari
Sempre più aste dopo i mutui non pagati dai proprietari
Sempre più aste dopo i mutui non pagati dai proprietari

Case vendute all’asta per mancato pagamento della rata del mutuo o dell’ipoteca. E proprietari, inquilini che devono lasciare l’alloggio per fare spazio al nuovo acquirente. Questa è la nuova emergenza abitativa ad Arzignano. E sono sempre di più le famiglie che bussano alle porte dei servizi sociali perché si ritrovano, da un mese all’altro, a non avere più un’abitazione.

NUMERI. Dopo i sei casi emersi negli ultimi mesi del 2016, ancora aperti e in fase di valutazione dall’amministrazione comunale, ora se ne sono aggiunti altri tre: famiglie che vivono in una casa venduta all’asta e che dovranno lasciare la propria abitazione entro il 30 marzo. Alcune segnalazioni ai servizi sociali arrivano direttamente dal tribunale di Vicenza. Altre dalle associazioni di volontariato. «Attualmente ci sono 6 famiglie con case all’asta o pignorate, alcune abitazioni sono già in fase di vendita - precisa l’assessore al sociale Alessia Bevilacqua – a cui si aggiungono uno sfratto con morosità e altre due situazioni difficili. Sono i dati della disperazione. Nella maggior parte sono stranieri ma il problema coinvolge anche famiglie italiane. Purtroppo quando non si fa fronte per diversi mesi al pagamento del mutuo, o all’ipoteca sulla casa, prima o poi c’è il rischio che venga messa all’asta».

«Questa è sicuramente un’emergenza. Ma l’amministrazione comunale non è ovviamente in grado di fornire alloggi a tutti. Può eventualmente intervenire per aiutare le persone a spostarsi e trovare una nuova sistemazione, ma noi affrontiamo la difficoltà sociale con un aiuto economico. In questi casi invece alcune famiglie, con la casa all’asta, hanno comunque un reddito e quindi diventa difficile intervenire».

ASSOCIAZIONI. «La situazione è veramente preoccupante, soprattutto perché nella maggior parte sono famiglie con minori». A dirlo sono i volontari del centro di ascolto Caritas. «Ci siamo resi conto della nuova emergenza abitativa essendo a contatto, con la distribuzione delle borse della spesa, con le famiglie in difficoltà. Collaboriamo con il Comune ma trovare soluzioni è estremamente difficile, perché si può dare gli strumenti per cercare casa o aiutare con la prima mensilità, ma non garantire un alloggio. Si tratta di persone che con la rata del mutuo che è cresciuta ad un certo punto non sono più riuscite a onorare i pagamenti. Per gli stranieri è ancora più difficile trovare un’alternativa: pur essendo qui da anni, con la cittadinanza italiana, vengono visti con una certa diffidenza quando cercano un appartamento in affitto.

Stessa emergenza registrata dalla S. Vincenzo. «Difficile poter intervenire, facciamo il possibile» spiegano.

SOSTEGNO. Nel 2016 il Comune è intervenuto con il sostegno straordinario alla locazione per difficoltà temporanee, soprattutto di famiglie con minori, in 9 casi, per circa 8.800 euro, contro i 5 casi del 2015. Mentre per i contributi continuativi in 4 situazioni, 7.900. In questi ultimi casi si tratta di anziani, famiglie con disabili o adulti con problematiche di tipo sociale. A questi interventi si aggiungono i contributi per morosità incolpevole grazie al fondo della Regione Veneto, si tratta di sfratti convalidati in cui viene definito un accordo con il proprietario dell’abitazione.

Luisa Nicoli

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